Piscina nell'harem | |
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Autore | Jean-Léon Gérôme |
Data | 1876 circa |
Tecnica | olio su tela |
Dimensioni | 73,5×62 cm |
Ubicazione | Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo |
La Piscina nell'harem[1] (in francese: Une piscine dans le harem; in russo Бассейн в гареме?, Bassejn v gareme) è un dipinto a olio su tela dell’artista francese Jean-Léon Gérôme, realizzato nel 1876 circa e attualmente conservato nel museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'opera venne realizzata tra il 1875 e il 1876 su commissione del granduca russo Alessandro Aleksandrovič, il futuro imperatore di Russia Alessandro III, noto per la sua passione per le opere d'arte.[3][4] Nel 1876 l'opera fu esposta al Salone di Parigi con il titolo Donne turche al bagno (Femmes turque au bain).[3] La critica d'arte Lucy Hooper lo descrisse negativamente su The Art Journal con queste parole:[5]
«The picture represents the interior of a harem, with two nude women that have just left the bath attended by a negress - as commonplace and trifling a subject as could well have been selected by the veriest tyro that has just learned how to sketch from a living model. One of these bathers has thrown herself sideways on a carpet with her back towards the spectator, and her form is so twisted as to present a sort of pumpkin-shape at the hips, which is at once indelicate and excessively ugly. The colouring is in Gérôme's hardest style, the flesh presenting purplish and metallic reflection that resemble anything but the warmth and softness of life.»
«L'immagine rappresenta l'interno di un harem, con due donne nude che hanno appena lasciato la piscina che sono assistite da una negra - un soggetto banale e insignificante che avrebbe potuto essere scelto da qualche novellino che ha appena imparato a disegnare un modello dal vivo. Una di queste bagnanti si è buttata di lato su un tappeto con la schiena rivolta verso lo spettatore, e la sua forma è così contorta da avere una specie di forma da zucca sui fianchi, che è insieme sconveniente ed eccessivamente brutta. La colorazione è nello stile più difficile del Gérôme, con la carne che ha un riflesso violaceo e metallico e che non assomiglia affatto al calore e alla morbidezza della vita.»
Nel 1878, il dipinto, con lo slogan in inglese "Good Old Handmade Whiskey with Sourdough" ("Buon vecchio guisco fatto a mano con lievito madre"), venne usato per una locandina della società di alcolici Belle of Nelson,[6] che non trascurò l'uso di donne nude nella pubblicità, ricevendo delle critiche da parte dell'Unione di Temperanza delle Donne Cristiane.[7] Nel 1885, l'imperatore Alessandro III acquistò da un altro Salone un altro dipinto di Gérôme sul tema delle terme, La grande piscina di Brussa, che nel 1918 venne trasferito al museo statale dell'Ermitage di Pietrogrado e nel 1930 venne venduto negli Stati Uniti.[8] La Piscina nell'harem venne trasferita dal palazzo Aničkov al museo di Pietrogrado nel 1918.[3][4]
Furto
[modifica | modifica wikitesto]Il 22 marzo 2001, un criminale ignoto rubò il dipinto dalla sala numero 330 del Dipartimento di Pittura dell'Europa Occidentale in pieno giorno, perché l'opera non era ritenuta preziosa e non era collegata al sistema di allarme.[9][10][11] Dopo che il curatore Aleksandr Babin si accorse della scomparsa della tela, la polizia arrivò al museo e il palazzo d'Inverno fu chiuso all'ingresso e all'uscita.[9] Il direttore del museo, Michail Borisovič Piotrovskij, affermò che "si aveva a che fare con un maniaco in quanto la tela raffigurava delle donne nude" e che il mariuolo non sarebbe riuscito a rivendere il quadro a causa della sua fama.[12] La ricerca durò cinque anni, ma non diede risultati, e il caso fu sospeso per "mancata identificazione della persona da portare come imputata". Gli autori del furto non furono mai trovati e allora il dipinto si riteneva perduto irrimediabilmente.[4]
Il 20 dicembre 2006, nella sala di ricevimento del presidente del Partito Comunista della Federazione Russa, Gennadij Zjuganov, nell'edificio della Duma di stato a Mosca, ricevette una chiamata da una persona sconosciuta che voleva dare a Zjuganov una cosa molto preziosa, che non voleva rubare o rivendere, ma voleva "che venisse restituita al paese e al popolo".[13] Un anonimo consegnò ad Aleksandr Dmitrievič Kulikov, un membro del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa che era sceso all'entrata del palazzo, una tela piegata in quattro, dapprima in una busta in cellofane e poi in una di carta.[14] L'addetto alla stampa del partito comunista, Ekaterina Kibis, riconobbe il dipinto di Jean-Léon Gérôme rubato all'Ermitage nel 2001. Gli esperti di Rosochrankul'tura Viktor Petrakov e Aleksandr Podmazo, inviati da Zjuganov alla Duma, giunsero alla conclusione che il dipinto era autentico e lo portarono in un deposito speciale per un esame ulteriore.[14][15] Il 27 dicembre, il dipinto fu restituito all'Ermitage per il restauro.[16]
Restauro
[modifica | modifica wikitesto]Il 29 gennaio 2007, durante una riunione della conferenza internazionale dell'UNESCO per l'Europa centrale e orientale all'Ermitage, alla presenza della governatrice di San Pietroburgo, Valentina Ivanovna Matvienko, e del capo della Rosochrankul'tura, Boris Antonovič Bojarskov, il quadro venne consegnato cerimonialmente in una tavoletta chiusa al direttore Michail Borisovič Piotrovskij.[17] La divisione dell'opera in quattro parti aveva comportato un segno a forma di croce lungo le linee di piegatura, connesse tra loro solo da dei fili fragili e separati. C'erano delle pieghe e delle deformazioni dello strato pittorico lungo la sua superficie.[18] Il restauro complesso durò dal febbraio del 2007 al novembre del 2009 e venne gestito dalle artiste-restauratrici Tat'jana Alëšina e Marija Šulepova, che in precedenza aveva restaurato il dipinto rembrantesco Danae.[3][19] Le quattro parti furono riattaccate e lo strato di vernice incrinato sulle pieghe venne ripristinato. Il quadro tornò ad essere esposto nel museo il 1 novembre 2011, in occasione di una mostra sulle opere di Gérôme presenti nelle sue collezioni.[20][21] Vennero installati un vetro protettivo e un sistema d'allarme.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Al centro del bagno turco, illuminato da dei buchi nel tetto, una serva dalla pelle scura offre un narghilè a due donne bianche. Una di loro, dai capelli neri, è seduta a gambe incrociate su un tappeto accanto a un tavolo per la toeletta, mentre l'altra, dai capelli rossi, è sdraiata sul gradino di marmo, liscio come uno specchio. In fondo alla sala sono presenti molte altre donne nude, in piedi o sedute vicino alla vasca, davanti a due nicchie. In primo piano si trova un padiglione decorato con delle piastrelle floreali e delle scritte in arabo. Queste donne sono delle odalische, le concubine del sultano, raffigurate con delle pose poco voluttuose, con pochi vestiti addosso o neanche uno, avvolte in una nebbia leggera da bagno e in mezzo a oggetti eleganti e interni intarsiati: tutto ciò crea un'atmosfera orientale nella mente dello spettatore.[2]
Questa piscina si trova in un harem (in italiano storico anche "aremme"), che deriva dal termine arabo ḥarām, ossia "proibito", e indicava la parte della casa destinata alle donne. Questo serraglio era rifornito spesso dalle prigioniere catturate nelle campagne militari o acquistate nei mercati degli schiavi. Dato che gli artisti occidentali, Gérôme incluso, erano abituati alla cultura europea, nella quale la rappresentazione magistrale della nudità nell'arte era considerata normale, questi prestarono molta attenzione al trasferimento della bellezza del corpo umano e interpretarono male, secondo i teologi islamici, le tradizioni musulmane.[22][23] C'era comunque qualche fondo di verità nei quadri di Gérôme.
Studio
[modifica | modifica wikitesto]Esiste uno studio di nudo di quest'opera che rappresenta una delle modelle preferite dell'artista, Emma Dupont, in posa per la bagnante dai capelli rossi.[24] In questo studio Dupont è sdraiata su una superficie piatta e piana, davanti a uno sfondo semplice e astratto. La posa assunta dalla modella è tale da mostrare sia i seni che i glutei. Ella guarda direttamente negli occhi lo spettatori e sorride leggermente. Al contrario degli altri studi per le opere di Gérôme, questo ha una storia particolare, in quanto venne donato alla famiglia di Emma Dupont stessa e vi rimase fino a quando non venne messo all'asta.[24]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Philippe Daverio, Il secolo lungo della modernità, Rizzoli, 11 dicembre 2012, ISBN 978-88-586-3835-4. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ a b (EN) Pool in a Harem, su hermitagemuseum.org. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ a b c d (RU) «Бассейн в гареме» и другие произведения Жана-Леона Жерома в собрании Эрмитажа, su hermitagemuseum.org. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ a b c (RU) Julija Štutina, Вотум доверия коммунистам. Украденное из Эрмитажа полотно подбросили Геннадию Зюганову, su lenta.ru, 21 dicembre 2006. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (EN) Lucy Hooper, The Art Journal, 1875, pp. 24. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (EN) Wells & Hope Co, Belle of Nelson old fashion hand made sour mash whiskey, su www.loc.gov, 1882. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (EN) Border States - Journal of the Kentucky-Tennessee American Studies Association (PDF), su mtsu.edu, p. 24. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (EN) La Grande piscine à Brusa (The Great Bath at Bursa), su sothebys.com. URL consultato il 13 settembre 2022.
- ^ a b (RU) Viktorija Vzjaryševa, Картина, ваза и драгоценности: как грабили Эрмитаж, su «Бумага», 16 febbraio 2015. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Zinaida Arsen'eva, От «Джоконды» до меховых унтов - Культура - Вечерний Петербург, su www.vppress.ru. URL consultato il 14 settembre 2022 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
- ^ (RU) Anatolij Korolev, Свет и тени русской культуры, su РИА Новости, 20061228T1405. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Калейдоскоп новостей, su Журнал "Чайка", 25 maggio 2011. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Зюганову передали картину, предположительно украденную из Эрмитажа, su РИА Новости, 20061220T1428. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ a b (RU) Раскрыта дерзкая кража из Эрмитажа: тайна «Бассейна в гареме», su www.mk.ru. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Переданная фракции КПРФ картина была разрезана на части - Зюганов, su РИА Новости, 20061220T1634. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Картина "Бассейн в гареме" передана в Эрмитаж, su РИА Новости, 20061227T1329. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) В Эрмитаж вернулась картина "Бассейн в гареме", su РИА Новости, 20070129T1054. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) ЭРМИТАЖУ 245 ЛЕТ Дни Эрмитажа - 2009 Представление после реставрации картины Жана-Леона Жерома "Бассейн в гареме", su hermitagemuseum.org. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Лаборатория научной реставрации станковой живописи, su hermitagemuseum.org. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) «Бассейн в гареме» и другие произведения Жана-Леона Жерома в собрании Эрмитажа, su artinvestment.ru. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Kira Dolinina, "Бассейн в гареме" выслужил своему автору выставку, su www.kommersant.ru, 11 novembre 2011. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Мастерство и невежество в картинах европейских художников. Исламская интерпретация, su islam.ru, 1º gennaio 2017. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ (RU) Что на самом деле было в гареме?, su ИноСМИ, 20121221T0944. URL consultato il 14 settembre 2022.
- ^ a b (EN) Susan Waller, Jean-Léon Gérôme’s Nude (Emma Dupont): The Pose as Praxis, in Nineteenth-Century Art Worldwide, vol. 13, n. 1, 2014. URL consultato il 13 settembre 2022.
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