Fomitopsis betulina | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Agaricomycetes |
Ordine | Polyporales |
Famiglia | Fomitopsidaceae |
Genere | Fomitopsis |
Specie | F. betulina |
Nomenclatura binomiale | |
Fomitopsis betulina (Bull.) B.K.Cui, M.L.Han & Y.C.Dai, (2016) | |
Sinonimi | |
Boletus betulinus Bull. (1788) |
Fomitopsis betulina Caratteristiche morfologiche | |
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Imenio | |
Sporata | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
Fomitopsis betulina (Bull.) B. K. Cui, M. L. Han & Y. C. Dai (2016) è una specie di funghi basidiomiceti appartenente alla famiglia Fomitopsidaceae.
Fungo parassita, è rintracciabile con maggior frequenza in boschi fitti, dove attacca le piante vive più deboli perché cresciute in condizioni di minor luce, per poi trasformarsi in saprofita dopo la morte dell'ospite e la sua decomposizione. Benché considerato non commestibile,[1] le sue proprietà antiparassitarie erano note almeno dall'età del rame, dato che il suo utilizzo è accertato in quanto ritrovato nel tascapane della mummia del Similaun.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente classificato come Boletus dal botanico, medico e micologo francese Jean Baptiste Bulliard,[3] venne in seguito assegnato al genere Piptoporus dal micologo finlandese Petter Adolf Karsten,[4] tuttavia, dopo un esame di filogenesi molecolare, recenti studi hanno suggerito che la specie era più strettamente affine a Fomitopsis che a Piptoporus,[5][6] per essere definitivamente riclassificato a Fomitopsis nel 2016.[7]
L'epiteto specifico betulina si riferisce al genere della pianta ospite (Betula).[8] I nomi volgari per il fungo in lingua inglese includono birch bracket ("mensola" della betulla),[9] birch polypore (polipo di betulla) e razorstrop fungus (fungo rasoio).[10]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di un fungo lignicolo, il cui carpoforo assume un aspetto a mensola, liscio nella parte superiore, simile a una conchiglia o reniforme, di colore inizialmente biancastro che più matura e più vira in sfumature nocciola, o grigio-marrone, nella parte prossima all'attacco all'albero. Il corpo fruttifero ha una consistenza gommosa, che diventa sugherosa con l'età.[8]
L'imenio è caratterizzato da pori di dimensioni molto ridotte, rotondeggianti e di colore bianco. Le spore sono di forma da cilindrica a ellissoidale, e misurano 3-6 per 1,5-2 μm.[11]
Il legno decomposto dal fungo, e le colture del suo micelio, hanno spesso un chiaro odore di mele verdi.[12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Roger Phillips, Mushrooms and Other Fungi of North America, Buffalo, NY, Firefly Books, 2010, p. 313, ISBN 978-1-55407-651-2.
- ^ Patrizia Brenna, Fomitopsis betulina ( Bull) B. K. Cui, M. L. Han & Y. C. Dai 2016, su fungart.it, 18 gennaio 2021. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2022).
- ^ (FR) Jean Bulliard, Herbier de la France, vol. 7, 1787, p. 312, ISBN non esistente.
- ^ (LA) P. A. Karsten, Enumeratio Hydnearum Fr. Fennicarum, systemate novo dispositarum, in Revue Mycologique, volume 3, n. 9, Toulouse, 1881, p. 17, ISBN non esistente.
- ^ (EN) Kim, K. M., Yoon, Y.-G. e Jung, H. S., Evaluation of the monophyly of Fomitopsis using parsimony and MCMC methods, in Mycology, vol. 97, n. 4, 2005, pp. 812–822, DOI:10.1080/15572536.2006.11832773, PMID 16457351.
- ^ (EN) Ortiz-Santana, B., Lindner, D. L., Miettinen, O., Justo, A. e Hibbett, D. S., A phylogenetic overview of the antrodia clade (Basidiomycota, Polyporales), in Mycologia, vol. 105, n. 6, 2013, pp. 1391–1411, DOI:10.3852/13-051, PMID 23935025.
- ^ (EN) Han, M. L., Chen, Y. Y., Shen, L. L., Song, J., Vlasak, J., Dai, Y. C. e Cui, B. K., Taxonomy and phylogeny of the brown-rot Fungi: Fomitopsis and its related genera, in Fungal Diversity, vol. 80, n. 1, 2016, pp. 343–373, DOI:10.1007/s13225-016-0364-y.
- ^ a b (EN) Roody, William C., Mushrooms of West Virginia and the Central Appalachians, Lexington, Kentucky, University Press of Kentucky, 2003, p. 381, ISBN 978-0-8131-9039-6.
- ^ (EN) Allaby, Michael, The Dictionary of Science for Gardeners: 6000 Scientific Terms Explored and Explained, Timber Press, 2015, p. 76, ISBN 978-1-60469-715-5.
- ^ (EN) Holden, Liz, English names for fungi, su britmycolsoc.org.uk, British Mycological Society, marzo 2016. URL consultato il 4 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2018).
- ^ (EN) Michael Kuo e Andy Methven, 100 Cool Mushrooms, University of Michigan Press, 2010, p. 141, ISBN 978-0-472-03417-8.
- ^ (EN) Adams, T. J. H., Todd, N. K. e Rayner, A. D. M., Antagonism between dikaryons of Piptoporus betulinus, in Transactions of the British Mycological Society, vol. 76, n. 3, 1981, pp. 510–513, DOI:10.1016/s0007-1536(81)80085-x.
Altri progetti
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