Petronio (in latino Petronius; fl. 364-365) è stato un patricius dell'Impero romano sotto il regno dell'imperatore Valente, di cui era suocero.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era il padre di Albia Dominica, moglie di Valente, e comandante della legione comitatense dei Martenses. Quando il genero divenne imperatore, Petronio raggiunse immediatamente il rango di patricius, ma senza ricoprire una carica precisa.[1]
Ammiano Marcellino lo definisce «uomo deforme spiritualmente e fisicamente»,[2] e racconta di come, nella sua esazione dei debiti nei confronti dell'erario imperiale, condannasse sia innocenti che colpevoli al pagamento di ammende quadruple, con le quali si arricchiva, e che per questo era sommamente odiato, tanto che sia i provinciali che i soldati pregavano segretamente che fosse rimosso.[3] Nella tarda estate del 365 fu a capo della fazione che fece sostituire il prefetto del pretorio Salustio (compagno dell'imperatore Giuliano) con Nebridio.[4]
Sempre secondo Ammiano, attendeva il momento giusto per ascendere al massimo onore.[5] Quando Procopio si ribellò contro Valente, ottenne il sostegno delle popolazioni anche in odio a Petronio e alla sua amministrazione odiosa.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il suo rango è attestato almeno dall'aprile 365 (Codice teodosiano, 7,22,7, in cui è incaricato di raccogliere reclute ad Antiochia), ma considerato che Ammiano Marcellino parla di «repentino saltu» (XXVI.6.7), è possibile che sia avvenuta l'anno precedente (Lenski).
- ^ Ammiano Marcellino, XXVI 6.7.
- ^ Ammiano Marcellino, XXVI 6.7-9.
- ^ Ammiano Marcellino, XXVI 7.4.
- ^ Ammiano Marcellino, XXVI 6.10.
- ^ Ammiano Marcellino, XXVI 6.17.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Noel Emmanuel Lenski, Failure of empire: Valens and the Roman state in the fourth century A.D., University of California Press, pagg. 53, 60-62, 72, 87, 2002, ISBN 0-520-23332-8.