Le Penitenti recollettine di San Francesco sono monache del terz'ordine francescano risalenti al movimento di riforma promosso nel XVII secolo nelle Fiandre da Giovanna di Gesù de Neerinck.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel XVII secolo esistevano nelle Fiandre e nella Francia settentrionale numerosi conventi di terziarie francescane, dette suore grigie, dedite alla cura dei malati.[1] Nel 1604 Giovanna de Neerinck entrò tra le suore grigie del convento di San Giacomo a Gand: ispirata dal frate minore recolletto Pietro Merchant, tentò di introdurre nel convento una stretta clausura e osservanze più severe, ma ciò era in contrasto con l'attività ospedaliera condotta dalle suore.[2]
La de Neerinck, insieme con quattro consorelle, lasciò allora il convento di San Giacomo e il 23 settembre 1623 fondò a Limburgo un nuovo monastero. Le religiose vi osservavano la regola del terz'ordine regolare di San Francesco, approvata da papa Leone X nel 1521, e delle costituzioni redatte da Pietro Marchant, approvate dal ministro provinciale dei recolletti nel 1624 e da papa Urbano VIII il 15 luglio 1634.[3]
Le religiose conducevano una vita isolata, nelle preghiera e nella penitenza. La clausura era rigida e ogni attività esterna al monastero era proibita: ai monasteri era permesso avere un piccolo educandato interno.[3]
Dopo quello di Limburgo, Giovanna de Neerinck fondò altri monasteri e anche delle comunità preesistenti di suore grigie fecero spontaneamente il loro ingresso nel movimento di riforma da lei promosso. Nel 1648, alla morte della fondatrice, i monasteri erano 16 e alla vigilia della rivoluzione francese le case avevano superato la quarantina ed erano presenti nelle Fiandre, nei Paesi Bassi, in Francia e in Germania.[4]
Solo la comunità belga di Eupen e altre 11 comunità tra il Brabante e il Limburgo (Deursen, Uden, Megen, Haren, Boxmeer, Grubbenvorst, Venray, Oosterhout, Sint-Oedenrode, Oirschot e Dongen) riuscirono a sopravvivere al periodo napoleonico[5] ma, a causa delle mutate condizioni sociali e su pressione dei vescovi, molte religiose abbandonarono la clausura e iniziarono a dedicarsi all'istruzione delle ragazze e alla cura dei malati.[4]
Molti conventi aggiornarono le loro costituzioni e diedero origine a congregazioni centralizzate (penitenti recollettine[6] di Oirschot, dell'Immacolata Concezione[7] di Roosendaal, di Sant'Anna[8] di Oudenbosch, della Sacra Famiglia[9] di Eupen, della Carità Cristiana[10] di Heythuysen, di Sint Lucia[11] a Bennebroek).
Gli ultimi monasteri sui iuris di Penitenti recollettine di San Francesco furono quelli di Braine-le-Comte, riformato nel 1640, e quello di Assesse, fondato dalle religiose di Braine-le-Comte nel 1909;[4] nel 2007 l'Annuario pontificio segnalava ancora l'esistenza di tre religiose,[12] ma nell'edizione del 2010 non se ne faceva più menzione.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cesario van Hulst, DIP, vol. IV (1977), col. 1427.
- ^ Cesario van Hulst, DIP, vol. VI (1980), col. 268.
- ^ a b Cesario van Hulst, DIP, vol. VI (1980), col. 1371.
- ^ a b c Cesario van Hulst, DIP, vol. VI (1980), col. 1372.
- ^ Cesario van Hulst, DIP, vol. VI (1980), col. 701.
- ^ Cesario van Hulst, DIP, vol. VI (1980), col. 1377.
- ^ Cesario van Hulst, DIP, vol. VI (1980), col. 1379.
- ^ Cesario van Hulst, DIP, vol. VI (1980), col. 1378.
- ^ Giancarlo Rocca, DIP, vol. IV (1977), coll. 406-407.
- ^ Giancarlo Rocca, DIP, vol. IV (1977), coll. 392-394.
- ^ Cesario van Hulst, DIP, vol. IV (1977), col. 222.
- ^ Ann. Pont. 2007, p. 1524.
- ^ cfr. statistiche in Ann. Pont. 2010, pp. 1495-1497.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.