Partito Liberale ottomano | |
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Leader | Sultanzade Sabahaddin |
Stato | Impero ottomano |
Sede | Costantinopoli |
Fondazione | 1908 |
Dissoluzione | 1910 |
Ideologia | Nazionalismo liberale Costituzionalismo Liberalismo Decentramento |
Collocazione | centro |
Il Partito Liberale ottomano[1][2][3]o Partito dei Liberali ottomani[4][5](in turco ottomano Osmanlı Ahrar Fırkası) fu un partito politico liberale di breve durata nell'Impero ottomano durante la Seconda era costituzionale. Fu fondato dal principe Sabahaddin, Ahmet Samim, Suat Soyer, Ahmet Reşit Rey, Mehmet Tevfik Bey e Nureddin Ferruh Bey.[6][7][8]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Partito Liberale ottomano fu fondato il 14 settembre 1908, a seguito di un'unificazione temporanea del Comitato di Unione e Progresso (CUP) e della Comitato per l'iniziativa privata e il decentramento del principe Sabahaddin. dopo la fortunata Rivoluzione dei Giovani Turchi.[9] Non ebbe molto tempo per organizzarsi in un vero e proprio partito politico per le elezioni del 1908, e di conseguenza vinse il suo rivale, l'Unione e Progresso. Sebbene non avesse avuto successo nelle elezioni, riuscì a mettere insieme un gruppo di 60-70 deputati oppositori del CUP in parlamento. Fu sciolto nel 1910 dopo che la maggior parte dei suoi membri subì la repressione del governo del CUP a seguito dell'incidente del 31 marzo. La maggior parte dei suoi membri si sarebbero riuniti in un nuovo partito un anno dopo, noto come Partito Libertà e Accordo, ma sarebbe stato soppresso in seguito al colpo di Stato del CUP del 1913 e all'assassinio di Mahmud Shevket Pascià.
Ideologia
[modifica | modifica wikitesto]Il partito era modellato sulla tradizione politica britannica del liberalismo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roberto Sciarrone, L'Impero ottomano e la Grande Guerra: Il carteggio dell'addetto militare italiano a Costantinopoli (1914-1915), Edizioni Nuova Cultura, 9 luglio 2015, p. 104, ISBN 978-88-6812-520-2. URL consultato il 7 agosto 2021.
- ^ Massimo Ronzani, La "Rivoluzione dei Giovani Turchi" attraverso le fonti italiane dell'epoca (1908-1909), p. 67. URL consultato il 7 agosto 2021.
- ^ Massimo Campanini, Dizionario dell'Islam, RIZZOLI LIBRI, 16 ottobre 2013, ISBN 978-88-586-5586-3. URL consultato il 7 agosto 2021.
- ^ Erik J. Zürcher, Porta d'Oriente: Storia della Turchia dal Settecento a oggi, Donzelli Editore, 5 dicembre 2016, ISBN 978-88-6843-597-4. URL consultato il 7 agosto 2021.
- ^ Giorgio Del Zanna, I cristiani e il Medio Oriente, 1798-1924, Il mulino, 2011, ISBN 978-88-15-14932-9. URL consultato il 7 agosto 2021.
- ^ (TR) Oğuz Kaan, Meşrutiyet Döneminde Muhalefet: Ahrar Fırkası (PDF), su nek.istanbul.edu.tr:4444.
- ^ (TR) Şenol Kaluç, Osmanlı Ahrar Fırkasının Kuruluşu, Faaliyetleri ve Sonu (PDF), su dergipark.org.tr.
- ^ Stefano Taglia, Intellectuals and Reform in the Ottoman Empire: The Young Turks on the challenges of modernity, Routledge, 2015, ISBN 978-1-138-82545-1.
- ^ (EN) George Gawrych, The Crescent and the Eagle: Ottoman Rule, Islam and the Albanians, 1874-1913, Bloomsbury Publishing, 25 ottobre 2006, ISBN 978-1-78672-444-1. URL consultato il 7 agosto 2021.