Paralomis birsteini | |
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Classificazione scientifica | |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Crustacea |
Classe | Malacostraca |
Ordine | Decapoda |
Famiglia | Lithodidae |
Genere | Paralomis |
Specie | P. birsteini |
Nomenclatura binomiale | |
Paralomis birsteini Macpherson, 1988 |
Paralomis birsteini Macpherson, 1988 è una specie di granchio reale,[1] un crostaceo decapode che fa parte del genere dei granchi litodidi Paralomis. Abita i fondali delle acque fredde dell'Oceano Antartico, dell'Atlantico meridionale e dell'Oceano Indiano.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Paralomis birsteini è stato originariamente descritto nel 1988 dal carcinologo spagnolo Enrique Macpherson. L'esemplare olotipo è una femmina lunga 55 mm, catalogata come USNM 228830. Fu catturata il 2 febbraio 1967 alle coordinate: 67°29′S 179°55′W, ad una profondità di 1080 m. Questo, e gli altri esemplari utilizzati per descrivere la specie, sono stati depositati nel Museo Nazionale di Storia Naturale (Smithsonian Institution, USNM) e nel Museo Zoologico dell'Università di Mosca (ZMUM).
Vive sulla piattaforma continentale del Mar Argentino, nelle acque situate a est delle Isole Malvinas[2] e nell'Oceano Antartico nelle Isole Orcadi meridionali e nel Mare di Bellingshausen[3] a profondità fino a 1876 m.[4] È stato segnalato anche per gli arcipelaghi subantartici francesi delle isole Crozet e Kerguelen situati nella parte meridionale dell'Oceano Indiano.[5]
Paralomis spectabilis Hansen, 1908, è un granchio del Nord Atlantico e la specie più strettamente imparentata.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome specifico birsteini è un eponimo, derivato dal cognome del professor Dr. Yakov Avad'evitch Birstein, del Dipartimento di Zoologia degli Invertebrati, Università Statale di Mosca, in omaggio ai suoi importanti contributi alla conoscenza dei membri della famiglia Lithodidae.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Enrique Macpherson, 1, in Three new species of Paralomis (Crustacea, Decapoda, Anomura, Lithodidae) from the Pacific and Antarctic Oceans, Zoologica Scripta, vol. 17, 1988, pp. 69–75.
- ^ (EN) Boschi, E. E., & Gavio, M. A., On the distribution of decapod crustaceans from the Magellan Biogeographic Province and the Antarctic region. Scientia Marina, 2005, pp. 195-200.
- ^ (ES) Lovrich, G. A., Thatje, S., Calcagno, J., & Anger, K., Las centollas colonizan la Antártida, Ciencia Hoy, 2007, pp. 22-33.
- ^ (ES) Arana, E., Patricio, M., & Retamal, M. A., Nueva distribución de Paralomis birsteini Macpherson, 1988 en aguas antárticas (Anomura, Lithodidae, Lithodinae), Investigaciones marinas, 1999, pp. 101-110.
- ^ (EN) rMacpherson, E., New species and occurrences of lithodid crabs (Crustacea:Decapoda:Lithodidae) from the Crozet and Kerguelen Islands area (Subantartica), Polar Biol, 2004, pp. 418-422.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paralomis birsteini
- Wikispecies contiene informazioni su Paralomis birsteini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Paralomis birsteini, su Fossilworks.org.