Palestro | |
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La Palestro alla fonda a La Spezia nel 1887 | |
Descrizione generale | |
Tipo | pirofregata corazzata ad elica |
Classe | Principe Amedeo |
Proprietà | Regia Marina |
Costruttori | Cantiere San Bartolomeo, La Spezia |
Impostazione | agosto 1865 |
Varo | 30 settembre 1871 o 2 ottobre 1871 |
Entrata in servizio | 11 luglio 1875 |
Radiazione | 14 aprile 1900 |
Destino finale | demolita nel 1903-1904 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | carico normale 5761 t pieno carico 6318 t |
Lunghezza | (tra le parallele) 78,82 m |
Larghezza | 17,3 m |
Pescaggio | 7,97 m |
Propulsione | 6 caldaie cilindriche 1 motrice alternativa a vapore potenza 3117 HP 1 elica armamento velico a brigantino a palo) |
Velocità | 12,85 nodi (23,8 km/h) |
Autonomia | 1780 mn a 10 |
Equipaggio | 548 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | |
Corazzatura | 220 mm (cintura) 140 mm (ridotto) 60 mm (torrione) |
dati presi principalmente da Marina Militare e Agenziabozzo | |
voci di navi da battaglia presenti su Teknopedia |
La Palestro è stata una pirofregata corazzata della Regia Marina. Prende il nome dall’omonimo paese, per l’appunto Palestro, proprio per una Battaglia svoltasi in questa città.
Storia e caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Prima nave corazzata, unitamente alla capoclasse Principe Amedeo, interamente progettata e costruita in Italia, la Palestro fu anche l'ultima pirofregata corazzata italiana, nonché l'ultima unità corazzata italiana ad avere scafo in legno composito ed armamento velico (a brigantino a palo, con 3471 m² di velatura)[1].
Il progetto, sviluppato da quello della classe Roma ed elaborato dal generale ispettore del Genio Navale Giuseppe De Luca, prevedeva scafo in legno con corazzatura riportata di piastre in ferro[1][2], che tuttavia non proteggeva interamente lo scafo[3].
Impostata nel 1865, varata nel 1871 e completata nel 1875, la nave era, dopo dieci anni di costruzione, già obsoleta al momento dell'entrata in servizio[1][2]. L'armamento era inizialmente costituito da un grosso cannone da 280 mm e da 12 pezzi da 160 mm[2], poi questi ultimi vennero sostituiti con sei cannoni da 250 mm[3].
Durante la sua vita operativa la Palestro non ebbe mai occasione di partecipare ad operazioni belliche. Dal 1889 al 1894 la corazzata, come caposquadra, stazionò a La Maddalena per la difesa di tale base[1].
Nel 1895 la superata unità venne trasferita a La Spezia, dove per cinque anni disimpegnò servizio di nave scuola, venendo impiegata nell'addestramento del personale CREM[1].
Radiata nel 1900, la Palestro venne demolita tra il 1903 ed il 1904[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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