Palazzo Della Stufa | |
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Palazzo Della Stufa | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Firenze |
Indirizzo | piazza San Lorenzo 4 |
Coordinate | 43°46′31.39″N 11°15′15.84″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | XIV secolo |
Piani | quattro |
Realizzazione | |
Committente | famiglia Lotteringhi Della Stufa |
Palazzo Della Stufa, o Lotteringhi Della Stufa, si trova in piazza San Lorenzo 4, angolo via della Stufa, a Firenze, davanti alla basilica di San Lorenzo.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo, con un fronte nel quale elementi trecenteschi e quattrocenteschi si fondono mantenendo comunque un equilibrio compositivo notevole, fu eretto dai Lotteringhi Della Stufa nel XIV secolo ed è stato abitato dai discendenti della stessa famiglia per ben sette secoli, fino al 1946, quando divenne una proprietà condominiale. I Della Stufa, inurbati nell'XI secolo come "Lotteringhi", cambiarono nome dalla proprietà della "stufa di San Lorenzo", uno degli antichi bagni pubblici della città. Tra di essi vi furono due beati, Lotteringo Della Stufa, tra i fondatori dell'ordine dei Servi di Maria, e il frate Girolamo Della Stufa. Il palazzo familiare venne rifatto nel XVI secolo, su case di proprietà della famiglia fin dal XIII secolo.
L'importanza del palazzo nello spazio urbano è ribadita dalla sua presenza nella veduta della Catena dove, oltre la mole della basilica di San Lorenzo, si legge l'altana a sei colonne che lo corona, che quindi dobbiamo considerare già costruita attorno al 1470. Tale preminenza è confermata anche dalla citazione con numero nella pianta del Buonsignori. Per il resto la facciata, di tre piani su cinque assi, appare animata da un grande scudo con l'arme di famiglia in pietra serena (d'argento, a due leoni controtenenti una croce latina di rosso) e presenta il motivo, consueto all'architettura fiorentina, delle finestre a cornici bugnate sull'intonaco chiaro.
Così Marcello Jacorossi (in Palazzi, 1972) restituisce gli elementi essenziali dell'edificio: "Grandioso palagio che, nella parte inferiore a bozze regolari di pietre conce rilevate, serba il carattere originale. Dalla cornice di ricorso in su la facciata è intonacata e colorita a pietre e le finestre sono state ridotte a forma rettangolare. In alto, maestosa altana o loggia aperta con colonne che sostengono l'ampia tettoia. Al palazzo è unito un casamento più basso che si prolunga fino alla via de' Ginori che ha al terreno tracce di pietrami della primitiva costruzione, ora di carattere moderno. Però tutta la maestosa fabbrica ha, sotto l'intonaco, la sua originaria struttura". Sul lato di via della Stufa è un tabernacolo seicentesco contenente un gesso riproducente una Madonna col Bambino donatelliana. Il repertorio di Bargellini e Garneri riferisce di restauri che sarebbero stati eseguiti nei primi anni settanta del Novecento e che avrebbero portato in luce porzioni dell'antica fabbrica.
Il palazzo Della Stufa-Traballesi
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio che determina l'angolo tra la piazza e via de' Ginori, per quanto leggibile come autonomo per i fronti caratterizzati da un diverso disegno e da una diversa linea di gronda, è da considerare porzione del vicino palazzo Lotteringhi Della Stufa , di modo che, nel suo insieme, la proprietà deve essere considerata come estesa da via della Stufa a via de' Ginori.
Più precisamente, per quanto riguarda questa porzione, la si dovrà datare al 1665-1666, quando il palazzo fu ampliato da Gherardo Silvani e dal figlio Pier Francesco con la trasformazione delle casette all'angolo di via Ginori, pervenute ai Lotteringhi Della Stufa per via ereditaria. L'intervento determinò così il nuovo fronte: "di estrema semplicità, con portale centinato al centro e aperture quadrate al piano terra, finestre sottolineate da una liscia incorniciatura sui quattro livelli, e panca di via, rinunciando però ad estendere il bugnato e la grande loggia all'ultimo piano del palazzo quattrocentesco, a sua volta aggiornato nel disegno delle finestre architravate" (Chiara Martelli). Su via dei Ginori si trovano un'iscrizione e uno scudo con arme.
Entrambi i palazzi appaiono appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quali edifici monumentali da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d’osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, p. 120; Illustratore fiorentino 1880, pp. 56–58;
- L’illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, 1880, pp. 56–58;
- Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 254;
- Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 385;
- Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 183, n. IX;
- Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 385;
- I Palazzi fiorentini. Quartiere di San Giovanni, introduzione di Piero Bargellini, schede dei palazzi di Marcello Jacorossi, Firenze, Comitato per l’Estetica Cittadina, 1972, p. 185, n. 349;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, II, 1977, pp. 160–161;
- Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 590;
- Franco Cesati, Le piazze di Firenze. Storia, arte, folclore e personaggi che hanno reso famosi i duecento palcoscenici storici della città più amata nel mondo, Roma, Newton & Compton editori, 2005, p. 234;
- Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 289;
- Atlante del Barocco in Italia. Toscana / 1. Firenze e il Granducato. Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, a cura di Mario Bevilacqua e Giuseppina Carla Romby, Roma, De Luca Editori d’Arte, 2007, Chiara Martelli, p. 416, n. 113.
- Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, Le Lettere, Firenze 1995 ISBN 887166230X
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Della Stufa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).