Palazzo Benedetti | |
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Palazzo Benedetti visto da Rio Priuli | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Venezia |
Indirizzo | Ruga do Pozzi, 4173, 30121 Cannareggio, Venezia VE, Italy |
Coordinate | 45°26′29.76″N 12°20′09.6″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Palazzo Benedetti è un palazzo in stile gotico-veneziano del XIV secolo con un sotoportego o sotto porticato caratteristico e raro sul lato del canale, situato vicino nei pressi della chiesa Santa Sofia nel sestiere di Cannaregio a Venezia. Dall'altra parte del ponte si trova il Palazzo Priuli Stazio. Palazzo Benedetti viene anche chiamato Palazzo di Sottoportico della Guerra in quanto sovrasta tale sottoportico.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo fu costruito dalla famiglia Benedetti, il cui stemma è visibile sulla facciata. La famiglia composta in prevalenza da soldati e vescovi i quali presumibilmente immigrarono a Venezia prima del XIII secolo da Acri. Esistono dei documenti del 1537 presentati al Collegio dei Savi in cui Alvise Benedetti, figlio di Domenico, indica di risiedere nel palazzo.
Pietro Benedetti, consigliere del sestiere di Cannaregio, visse qui nel 1622.
L'8-9 giugno 1658, mentre il figlio di Pietro, Vincenzo, dormiva nel palazzo, fu assalito da ladri e in seguito ad una sua reazione fu assassinato. Arrestati per il crimine furono Giuseppe Righi, un commerciante, Pietro un barbiere di Campo Sant'Angelo, Francesco Menegatti un capitano di mare, Tomaso Carli, un amico di Righi, e Antonio erborista di Sant'Angelo, Simeone Maggiotto e Girolamo Biriboccoli, entrambi di Cannaregio ed anche un frate di nome Leone del convento di San Giobbe, fratello del barbiere Pietro. Furono tutti condannati il 26 giugno 1658. I primi due furono portati dalla prigione dei piombi fino alla scena del crimine per poi tagliargli entrambe le mani. Furono poi trascinati attaccati alla coda dei cavalli da Santa Sofia fino alle colonne della Piazzetta dove sarebbero stati marchiati tre volte con un ferro ardente, e per tutto il tempo costretti per proclamare ad alta voce la loro malvagità, fino ad arrivare al luogo dell'esecuzione.[1]
Il terzo colpevole fu condannato a 12 anni di carcere. Gli altri riuscirono a fuggire e gli fu proibito di tornare a Venezia a pena della stessa punizione inferta ai primi 2.[1]
L'ultimo discendente, Vincenzo Benedetti, fu sepolto nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo nella seconda cappella a destra, dove una targa recita la funesta tragedia.[note 1][1][2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Giuseppe Tassini, Alcuni palazzi ed antichi edificii di Venezia: storicamente illustrati con annotazioni, Filippi, 1879. URL consultato il 21 maggio 2024.
- ^ Giambattista Soràvia, Le chiese di Venezia descritte ed illustrate, Andreola, 1822. URL consultato il 4 luglio 2024.
- ^ Il testo della lapide è il seguente: HORRESCE VIATOR / INSPICE TVMVLVM, ADMIRARE SCELVS GORGONE DEFORMIVS / LAPIDESCE TROPHEVM STVPORIS, PIETATIS / VINCENTIVS BENEDICTVS / HIC NON IACET, SED EIECTVS A TRISTI FATO / VI CECIDIT. / VTI CHRISTVS POST ACCLAMATIONEM / BENEDICTVS, QVI VENIT IN NOMINE DOMINI / AD CRVCEM INHVMANITER TRADITVS; / SIC VINCENTIVS / FOELICI NOMINE BENEDICTVS / POTVIT A MVNDO CRVDELITER TRVCIDARI. / A RAPTORIBUS RAPTVS, VEL EREPTVS NESCIO. / IN EO NATVRALITER DESINIT FAMILIA; / SED EGREGIAS SPIRITV GIGNENDO VIRTVTES / RELIGIONIS, MODESTIÆ, PIETATIS EXEMPLAR / PERENNES RELIQVIT IDEAS, / QUIBVS MEDITATIONE ADHAERENDO / VT AGNATI SEMPER VIVANT / FILIOS SIBI STATVIT ÆTERNOS. / HANC MEMORIAM TESTATORI OBTEMPERĀTES / HÆREDES POSVERE / ANNO DÑI. M DC LVIII. MENSE IVLIO. ÆTATIS VERO SVÆ AN. LXI.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo Benedetti a Santa Sofia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su unahotels.it.