Sottosviluppo è un termine generalmente usato nella sua accezione economica ed è sinonimo, per quanto riguarda un paese, di povertà. Incluse nel concetto di povertà ci sono lo scarso accesso alle cure mediche, all'acqua potabile, al cibo, a un'educazione e alla casa. Il concetto di sottosviluppo fu molto dibattuto dopo la seconda guerra mondiale quando le colonie europee in Africa e in Asia conquistarono l'indipendenza.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il concetto di sottosviluppo è stato introdotto al termine della seconda guerra mondiale.
Il presidente americano Harry Truman nel suo discorso programmatico del 20 gennaio 1949 sottolineò la necessità di supportare i paesi "sottosviluppati" affinché possano arginare il divario che li allontana dai paesi occidentali. La dicotomia sviluppo-sottosviluppo coincide, da parte dei paesi più forti, con la prospettiva di cercare soluzioni per sottrarre i paesi del Sud del mondo da una situazione di degrado e arretratezza, prospettiva fondata sulla concezione di sviluppo come qualcosa di "desiderabile" e "necessario" a tutti i paesi del mondo.
Il termine sottosviluppo è stato poi reso celebre a partire dalla fine degli anni sessanta da Andre Gunder Frank che studiò gli effetti dell'imperialismo in America Latina. Egli sostenne che i paesi ricchi e industrializzati hanno in vari modi bloccato lo sviluppo dei paesi poveri ad economia prevalentemente agricola, con politiche e interventi mirati a proteggere la propria potenza e la propria posizione privilegiata nel commercio internazionale.
Il sottosviluppo è determinato da due cause:
- Cause interne: Mancanza di strutture sanitarie (ospedali) e vie di comunicazioni, mentalità contadina chiusa alle innovazioni, influsso delle religioni e calamità naturali.
- Cause esterne: Colonialismo (Dipendenza politica che comporta dipendenza economica), Neocolonialismo (Dipendenza economica che comporta dipendenza politica) e lo scambio ineguale
È molto importante però non dimenticare che il sottosviluppo è determinato anche dal tasso di mortalità e dall'analfabetismo.
Il termine sottosviluppo suggerisce un'interpretazione "ottimistica" del fenomeno, inteso come un ritardo di alcuni paesi nella crescita economica. In realtà il sottosviluppo è molto più di questo: è un problema strutturale di molti paesi che potrebbe essere risolto tramite un'azione organizzata a livello internazionale.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo M. Cipolla, Uomini, tecniche, economie, Milano, 1977Sociologia della modernizzazione, Bari, 1975
- Gill Robert, Lo sviluppo economico, Bologna, 1968
- Bruno Jossa (a cura di), Economia del sottosviluppo, Bologna, 1973.
- Philip McMicheal, Ascesa e declino dello sviluppo. Una prospettiva globale.,2006
- Mauri, Arnaldo, Il mercato del credito nei paesi sottosviluppati, Giuffré, Milano 1966.
- Mauri, Arnaldo (a cura di), Problematiche finanziarie dello sviluppo rurale, Giuffrè, Milano, 1989.
- Mauri, Arnaldo, La finanza informale nelle economie in via di sviluppo, Working Paper n. 9-2000, DEAS, Università degli Studi di Milano.[1]
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Imperialismo
- Paesi in via di sviluppo
- Classificazione dei paesi poveri
- G8
- Terzo mondo
- Economia dello sviluppo
Altri progetti
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