Cometa P/2011 FR143 (Lemmon) | |
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Stella madre | Sole |
Scoperta | 29 marzo 2011 |
Scopritore | Richard Erik Hill |
Designazioni alternative | 2011 FR143 |
Parametri orbitali | |
(all'epoca 2455760,5 18 luglio 2011[1]) | |
Semiasse maggiore | 6,8297 UA |
Perielio | 3,7355 UA |
Afelio | 9,9239 UA |
Periodo orbitale | 17,85 anni |
Inclinazione orbitale | 16,014° |
Eccentricità | 0,45305 |
Longitudine del nodo ascendente | 191,023° |
Argom. del perielio | 349,923° |
Par. Tisserand (TJ) | 2,725 (calcolato) |
Ultimo perielio | 10 marzo 2011 |
Prossimo perielio | 29 gennaio 2029[2] |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. |
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Magnitudine ass. | 14,7 |
Magnitudine ass. |
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P/2011 FR143 (Lemmon) è una cometa periodica appartenente alla famiglia delle comete gioviane. È stata scoperta il 29 marzo 2011 dall'Osservatorio di Monte Lemmon (codice internazionale G96), situato in Arizona, (Stati Uniti d'America), nel corso del programma di ricerca MLS, uno dei tre sottoprogrammi del Catalina Sky Survey, al momento della scoperta fu ritenuta un asteroide e come tale denominata 2011 FR143. La sua particolare orbita attirò l'attenzione del team del Programma T3, un programma di ricerca di comete con orbite tipiche degli asteroidi della fascia principale condotto da astrofili e astronomi: il 29 marzo 2012 due membri del team, Sergio Foglia e Luca Buzzi riuscirono ad osservare una chioma attorno all'oggetto dimostrando la natura cometaria dell'oggetto[3][4]: nel frattempo sono state scoperte immagini di prescoperta risalenti al 5 marzo 2011[5].
Tra giugno e luglio 1968 ha avuto un incontro molto ravvicinato col pianeta Saturno.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) P/2011 FR143 Lemmon - Dati riportati nel database dell'IAU, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center.
- (EN) P/2011 FR143 Lemmon - Dati riportati nello Small-Body Database, su ssd.jpl.nasa.gov, Jet Propulsion Laboratory.
- (EN) P/2011 FR143 Lemmon - Dati riportati sul sito di Seiichi Yoshida, su aerith.net.