Osservatorio di Stoccolma | |
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La vecchia sede dell'osservatorio | |
Organizzazione | Università di Stoccolma |
Codice | 052 |
Stato | Svezia |
Località | Vasastan, sobborgo di Stoccolma |
Coordinate | 59°12′10.8″N 18°01′54.12″E |
Fondazione | 1931 (1753) |
Sito | www.astro.su.se/English/index.html |
Mappa di localizzazione | |
L'osservatorio di Stoccolma (in svedese Stockholms observatorium) è un osservatorio astronomico e istituto di ricerca svedese che ha avuto due sedi nell'area di Stoccolma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'osservatorio del Settecento
[modifica | modifica wikitesto]Il primo osservatorio fu fondato dalla Regia accademia delle scienze su iniziativa del suo segretario Per Elvius. La costruzione, diretta dall'architetto Carl Hårleman, iniziò nel 1748 e terminò nel 1753. L'edificio si trova su di una collina nel parco che oggi si chiama Observatorielunden. Il primo direttore fu Pehr Wilhelm Wargentin, poi, fra gli altri, ricoprirono la carica Hugo Gyldén e Bertil Lindblad. Questa prima sede è stata trasformata in museo.
L'osservatorio di Saltsjöbaden
[modifica | modifica wikitesto]A Bertil Lindblad si deve la decisione di spostare l'osservatorio sul Karlsbaderberget di Saltsjöbaden, nei dintorni di Stoccolma. L'architetto del nuovo edificio fu Axel Anderberg. Il trasferimento fu completato nel 1931. Questa nuova sede, chiamata colloquialmente "Saltis", è stata attiva fino al 2011.[1]
Le osservazioni più recenti vengono effettuate quasi esclusivamente fuori della Svezia, da osservatori più vicini all'equatore.
L'istituto di astronomia è stato trasferito dall'accademia delle scienze all'Università di Stoccolma nel 1973 e ha attualmente sede nella periferia della capitale svedese.
Da giovane Hjalmar Branting, che più tardi fu per tre volte primo ministro, era stato assistente all'osservatorio dal 1879 al 1880 e poi dal 1882 al 1883.
L'asteroide 36614 Saltis fu scoperto dall'osservatorio di Stoccolma nel 2000. Il corpo celeste è stato battezzato nel 2003 con il soprannome della località dove ha sede l'osservatorio, Saltsjöbaden, dal suo scopritore Alexis Brandeker.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Lutz D. Schmadel, Dictionary of Minor Planet Names – (36614) Saltis, Addendum to Fifth Edition: 2003–2005, Springer Berlin Heidelberg, 2006, p. 203, ISBN 978-3-540-34361-5. URL consultato il 28 agosto 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su osservatorio di Stoccolma
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stockholm Observatory, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Sito ufficiale, su astro.su.se. URL consultato il 30 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2007).
- (EN) Sito del Museo dell'Osservatorio (il vecchio osservatorio), su observatoriet.kva.se. URL consultato il 15 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2016).