Gli offiçiêu, noti anche come òfiçieu[1], öffiziêu[2], muchetti (a Chiavari)[3], libaeti (nel levante ligure)[3] o ceiotti (ad Imperia)[3], sono tipiche candele della tradizione ligure, utilizzate durante il periodo compreso tra la novena dei morti (24 ottobre) e la commemorazione dei defunti per le orazioni serali ed il rosario.[4]
La tradizione legata agli offiçiêu nacque probabilmente nella Val Fontanabuona presso un convento femminile.[5] Queste candele sono formate da un lungo cerino, che può essere bianco, multicolore o decorato da un sottile filo argenteo, piegato più volte fino a formare un officiolo[6] e successivamente scarpette, cappellini, fiaschette, cestini e borsine.[5] Su di esso veniva appoggiata un santino od una immaginetta religiosa.[3]
L'utilizzo degli offiçiêu è andata scemando a partire dagli anni settanta del XX secolo.[5]
A queste candele tipiche della tradizione ligure il poeta dialettale genovese Nicolò Bacigalupo.
«Davanti ai negozi
de tûtti i speziæ,
esposti in bell'ordine
pe mettine coæ
gh'è un mûggio asciortio
de belli offiçieu
delizia, sospio
de tanti figgieu»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AAVV, p.57.
- ^ Casaccia, p.546.
- ^ a b c d La tradizione dei «muchetti» per la novena dei morti, su ilgiornale.it. URL consultato il 13 giugno 2015.
- ^ La festa dei Morti nella tradizione ligure, su tigulliovino.it. URL consultato il 13 giugno 2015.
- ^ a b c Offizieu, una tradizione che va ormai scomparendo, su corfole.it. URL consultato il 13 giugno 2015.
- ^ Halloween in salsa ligure: le antiche tradizioni di una volta, dagli officieu ai balletti fino alle menade, su savonanews.it. URL consultato il 13 giugno 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Dizionario rapido genovese-italiano italiano-genovese, Erga editore, ISBN 88-8163-613-1.
- Giovanni Casaccia, Dizionario genovese-italiano, Arnaldo Forni editore, ISBN 88-8163-613-1.