Nicolò Castagna | |
---|---|
Barone di Monforte | |
In carica | 1405-1424 |
Successore | Pina Castagna |
Altri titoli | Signore di Bauso, Calvaruso, Condrò, Mauroianni, Rappano, San Pietro Rocca, Murbano, Sant'Andrea, Saponara |
Morte | Messina, 1424 |
Dinastia | Castagna |
Padre | Stefano Castagna |
Madre | ? |
Religione | Cattolicesimo |
Nicolò Castagna | |
---|---|
Viceré di Sicilia | |
Durata mandato | 1421-1422 |
Capo di Stato | Alfonso V d'Aragona |
Predecessore | Antonio de Cardona, Martino de Turribus e Ferdinando Velasquez |
Successore | Ferdinando Velasquez |
Nicolò (o Niccolò) Castagna, barone di Monforte (... – Messina, 1424), è stato un nobile e politico italiano vissuto tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XV.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del dominus Stefano, ignota è la sua data di nascita, ed apparteneva ad antica nobile famiglia stabilitasi a Messina in epoca sveva.[1][2][3] Di professione mercante, in un documento dell'aprile 1394 compare col titolo di consigliere del re di Sicilia Martino il Giovane, di cui fu un fedele servitore.[3][1]
Dal 1396 al 1404, fu tesoriere del Regno di Sicilia, e nel 1398-99, fu capitano della terra di Santa Lucia.[3] Castagna, esponente di primo piano della nobiltà civica di Messina, acquistò numerosi feudi, per gran parte situati nei pressi della città zancleana: nel 1398, acquistò Saponara, confiscata a Guglielmo Raimondo Moncada, marchese di Malta e Gozo; nel 1402 acquistò i feudi di Graniti, Nucifora e Granvilla, appartenuti ad Enrico Rosso, conte di Aidone; nel 1405, per 785 onze, da Giovanni Cruyllas, il feudo di Monforte, che gli procurò il titolo di barone.[4] Nel 1407, dovette però vendere il feudo di Biscari, nel Val di Noto, che possedeva dal febbraio 1397.[3] A lui appartenevano inoltre i feudi di Calvaruso, Rappano, Mauroianni, San Pietro Rocca, Murbano, Bauso, Sant'Andrea, Condrò.[3]
Castagna fu Maestro Razionale del Regno nel 1404-11, ambasciatore del Regno di Sicilia nella Corona d'Aragona presso la corte del Re Ferdinando I nel 1412, stratigoto di Messina nel 1413-14, e su nomina fatta dal re Alfonso V d'Aragona, viceré di Sicilia nel 1421-22, insieme a Giovanni de Podio e Arnaldo Ruggero de Pallars, finché non venne sostituito da Ferdinando Velasquez.[3]
Morì a Messina nel 1424, senza lasciare discendenti, e nel possesso di tutti i suoi beni feudali gli succedette la nipote Pina Castagna, figlia di una sua sorella e sposata con Matteo Bonifacio, nominata per testamento erede universale.[3][5] Nel medesimo testamento, il Barone di Monforte dispose inoltre la realizzazione a Messina, nella zona detta "dei Fiorentini" dove egli risiedeva, di un ospedale e di una chiesa intitolata al culto della Beata Vergine a cui era devoto.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Sac. Andrea Vayola, Gli Annali della Città di Messina di Caio Domenico Gallo, vol. 2, Tipografia Filomena, 1879, p. 357.
- ^ A. Marrone, Repertorio della feudalità siciliana (1282-1390), in Mediterranea : ricerche storiche. Quaderni vol. 1, Associazione Mediterranea, 2006, p. 128.
- ^ a b c d e f g Fodale.
- ^ F. M. Emanuele Gaetani, marchese di Villabianca, Della Sicilia nobile, vol. 1, Stamperia de' Santi Apostoli, 1754, p. 88.
- ^ F. Mugnos, Teatro genologico delle Famiglie Nobili titolate feudatarie ed antiche nobili del fidelissimo Regno di Sicilia viventi ed estinte, vol. 1, Coppola, 1667, p. 162.
- ^ Padre P. Samperi, Iconologia della Gloriosa Vergine Madre di Dio Maria protettrice di Messina, Giacomo Matthei, 1644, p. 615.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- G. E. Di Blasi, Storia cronologica dei Vicerè Luogotenenti e Presidenti del Regno di Sicilia, Palermo, Tipografia Pensante, 1867, p. 45.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Salvatore Fodale, CASTAGNA, Nicolò, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 21, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1978.