Nicolò Beretta (Milano, 18 novembre 1995) è un designer italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]All'età di 13 anni si trasferisce con la famiglia a Sydney, Australia. Frequenta il college e si diploma nell'anno 2013 per poi ritornare in Italia, a Milano.
Nel 2013 fonda il brand di scarpe Giannico. Nello stesso anno Beretta viene incluso nella lista dei primi 140 Emerging Designers di Vogue Italia[senza fonte] e il brand Giannico viene selezionato per partecipare al prestigioso evento "Vogue Talents".[1]
Nel 2015 vince il concorso per giovani talenti “Who is on Next[2]” organizzato da Vogue Italia.
Nel marzo 2016 Forbes Magazine premia Nicolò Beretta per la sua rivoluzionaria creatività e per il lavoro fatto durante gli anni, segnalandolo tra le 10 start up che stanno rivoluzionando la moda italiana[senza fonte]. Nel novembre dello stesso anno, viene premiato con il “Vivian Infantino Emerging Talent Award[3]” di Footwear News, diventando il designer più giovane ad aver mai ricevuto questo riconoscimento.
Nel 2018 Nicolò Beretta compare nella classifica dei 30 under 30 di Forbes Italia[4] e nello stesso anno diventa direttore creativo del marchio “L'Autre Chose".[5]
Nel settembre 2019 L'Autre Chose Group, facente parte del fondo Sator gestito dall'imprenditore Matteo Arpe, acquisisce il brand Giannico[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giannico - Vogue.it, su vogue.it. URL consultato il 28 maggio 2020.
- ^ Who is on Next? 2015: i vincitori, su Vogue Italia. URL consultato il 28 maggio 2020.
- ^ (EN) Mosha Lundstrom Halbert, Mosha Lundstrom Halbert, 19-Year-Old Nicolò Beretta Wins ‘Who Is On Next?’ For His Giannico Label, su Footwear News, 14 luglio 2015. URL consultato il 28 maggio 2020.
- ^ Nicolò Beretta, l'enfant prodige italiano delle calzature, su Forbes Italia, 9 gennaio 2019. URL consultato il 28 maggio 2020.
- ^ Nicolò Beretta, nuovo direttore creativo di L'Autre Chose, su VanityFair.it, 12 settembre 2018. URL consultato il 28 maggio 2020.
- ^ L’Autre Chose rileva Giannico e apre a Milano, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 28 maggio 2020.