Nebulosa Granchio australe Nebulosa planetaria | |
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La nebulosa Granchio australe ripresa da Hubble | |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Centauro |
Ascensione retta | 14h 11m 52.06s[1] |
Declinazione | −51° 26′ 24.1″[1] |
Distanza | 14500 a.l. [2] (4400 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 14.20[1] |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Nebulosa planetaria |
Altre designazioni | |
V852 Cen, Hen 2-104, IRAS 14085-5112, PN G315.4+09.4, Wray 16-147, 2MASS J14115206-5126241[1] | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di nebulose planetarie |
La Nebulosa Granchio australe (nota anche con le sigle di catalogo WRAY 16-47 e Hen 2-104) è un oggetto celeste nella costellazione del Centauro e dista 14 500 anni luce (4 400 parsec) dal sistema solare[2].
La nebulosa ha la forma di una clessidra, generata dal sistema binario simbiotico al suo centro, composto da una gigante rossa variabile di tipo Mira e da una nana bianca. I due "lobi" esterni sarebbero generati dalla nana bianca, mentre la "clessidra" interna sarebbe il frutto del vento stellare della gigante rossa[2].
Storia delle osservazioni
[modifica | modifica wikitesto]La nebulosa Granchio australe è stata annotata per la prima volta in un catalogo del 1967 e osservata utilizzando un dispositivo ad accoppiamento di carica con il telescopio da 2,2 metri presso l'osservatorio di La Silla nel 1989[3]. L'osservazione del 1989 ha segnato un importante incremento delle conoscenze sulla nebulosa, che è stata osservata utilizzando diversi filtri[3]. Era già stata osservata però utilizzando telescopi terrestri[3].
Nel 1999 è stata ripresa dalla Wide Field and Planetary Camera 2 del telescopio spaziale Hubble[4] (già nota per il suo esclusivo ritaglio "a gradini" e per le astrofotografie come i Pilastri della Creazione) a una lunghezza d'onda nel visibile di 658 nm[4].
La nebulosa è stata ripresa nuovamente dal telescopio spaziale Hubble nel 2019, in una serie di immagini per celebrare l'anniversario del lancio del telescopio spaziale, avvenuto nel 1990 tramite lo Space Shuttle Discovery[5]. Questa volta è stata utilizzata una fotocamera più recente, la WFC3, con filtri a lunghezze d'onda di circa 502, 656, 658 e 673 nanometri[6].
La designazione He2-104 (o Hen 2-104) deriva dal catalogo Henize del 1967, Observations of Southern Planetary Nebulae.[7] Il catalogo comprende 459 oggetti identificati come nebulose planetarie (o supposti tali)[8].
Un'altra designazione che è stata registrata per questo oggetto è WRAY 16-47[9].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2008 è stata pubblicata un'indagine sulla nebulosa Granchio australe e la sua stella simbiotica, usando dati di imaging e spettroscopici provenienti da telescopi spaziali e terrestri, inclusi Hubble e VLT[10]. Il sistema stellare simbiotico della nebulosa, come tanti altri, è composto da un sistema binario "in cui una piccola stella calda (nana bianca o stella di sequenza principale) orbita attorno a una stella gigante rossa. Questi sistemi sono spesso circondati da un involucro di gas o polvere; quelli con gas sono noti come tipi S e quelli con polvere come tipi D."[11]
Galleria d'immagini
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La parte centrale della nebulosa
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La Nebulosa Granchio australe nella sua interezza
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Nebulosa Granchio australe – (18 aprile 2019; con annotazioni)
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Nebulosa Granchio australe – (18 aprile 2019; forma, con annotazioni)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Hen 2-104, su simbad.u-strasbg.fr, Université de Strasbourg/CNRS. URL consultato l'8 novembre 2021.
- ^ a b c (EN) Romano L. M. Corradi, Mario Livio, Bruce Balick, Ulisse Munari e Hugo E. Schwarz, The Southern Crab from a New Perspective (PDF), in The Astrophysical Journal, vol. 553, n. 1, 20 maggio 2001, pp. 211-218, DOI:10.1086/320665. URL consultato l'8 novembre 2021.
- ^ a b c Liang-Tai George Chiu, Space Telescope Astrometry from CCD images, in Celestial Mechanics, vol. 22, n. 2, agosto 1980, pp. 191–196, DOI:10.1007/bf01228806, ISSN 0008-8714 .
- ^ a b Southern Crab Nebula, su spacetelescope.org. URL consultato il 17 settembre 2019.
- ^ Karl Hille, Hubble Celebrates 29th Anniversary with the Southern Crab Nebula, su NASA, 18 aprile 2019. URL consultato il 17 settembre 2019.
- ^ The Crab of the Southern Sky, su spacetelescope.org. URL consultato il 17 settembre 2019.
- ^ List of Common Deep Sky Catalogs, su messier.seds.org. URL consultato il 17 settembre 2019.
- ^ Karl G. Henize, Observations of Southern Planetary Nebulae [collegamento interrotto], in The Astrophysical Journal Supplement Series, vol. 14, 0 aprile 1967, pp. 125, DOI:10.1086/190151.
- ^ 15677 - Spectroscopy and Imaging of the Southern Crab Nebula
- ^ (EN) M. Santander-García, R. L. M. Corradi e A. Mampaso, Hen 2–104: a close-up look at the Southern Crab, in Astronomy & Astrophysics, vol. 485, n. 1, 2008-07, pp. 117–126, DOI:10.1051/0004-6361:20079212. URL consultato l'8 novembre 2021.
- ^ The "Southern Crab" Nebula, su eso.org. URL consultato il 18 settembre 2019.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Nebulosa Granchio australe
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The "Southern Crab" Nebula (He2-104), su eso.org. URL consultato l'8 novembre 2021.