Museo della Centuriazione Romana (Villadose) | |
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Mostra archeologica sulla centuriazione romana di Villadose | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Villadose |
Indirizzo | Piazza Aldo Moro 1, 45010, Villadose (RO) |
Coordinate | 45°04′24.96″N 11°53′20.91″E |
Caratteristiche | |
Tipo | archeologia |
Periodo storico collezioni | Pre Romano- |
Istituzione | 26 agosto 1990 |
Fondatori | Gruppo Archeologico di Villadose |
Apertura | 26 agosto 1990 |
Proprietà | Comune di Villadose |
Gestione | Comune di Villadose |
Visitatori | 226 (2018) |
Sito web | |
Il Museo della centuriazione romana del comune di Villadose, in provincia di Rovigo espone una selezione dei materiali rinvenuti in una vasta area a nord del Canalbianco, interessata in epoca romana dalla centuriazione del municipium di Adria e documenta le campagne di ricerca di superficie condotte dal GAV - Gruppo Archeologico di Villadose. È di proprietà del Comune di Villadose e fa parte della rete del Sistema Museale Provinciale Polesine.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La mostra archeologica sulla centuriazione romana ha origine dalla scoperta di un disegno agrario a maglie ortogonali avvenuta nel 1968 in seguito allo studio di foto aeree relative alle campagne attorno a Villadose. Le successive verifiche avviate dal Museo Civico di Rovigo nel 1984 portano a individuare la Centuriazione del territorio di Villadose come parte di un più ampio disegno agrario pertinente al Municipio romano di Adria, esteso per circa 200 km²[1]. La necessità di verificare sul campo le anomalie evidenziate dall’analisi della foto aerea portano all’avvio delle prime ricerche di superficie nel 1988 da parte di volontari del neo costituito Gruppo Archeologico di Villadose. Nel 1995, alla conclusione di questa prima campagna di ricerche, era stata indagata una porzione di territorio pari a 90 km² che include i comuni di Rovigo, Villadose, San Martino di Venezze, Ceregnano ed Adria[2]. Le diverse tipologie di materiali raccolti attestano la presenza diffusa di insediamenti rurali di epoca tardorepubblicana e della prima età imperiale, che stimolano i soci del GAV a dare origine alla Mostra archeologica didattica permanente, inaugurata il 26 agosto 1990 per documentare uno spaccato di vita rurale in epoca antica. Gli ulteriori recuperi di materiali portano ad un ampliamento della collezione che viene ripresentata al pubblico il 24 agosto 1991. Nel 2002 prende il via una campagna di scavo da parte dell’Università degli Studi di Verona, che riporta alla luce un insediamento composto da villa rustica con una struttura di servizio nelle vicinanze, da identificare molto probabilmente con un essiccatoio e spazi adibiti alla lavorazione della lana[3].
Edificio
[modifica | modifica wikitesto]Il museo è ospitato al piano terra della sede del Municipio, presso la storica Villa Patella detta del Doge. Costruita nel Seicento, nel 1920 viene acquistata dai conti Biego e successivamente dall’amministrazione comunale che nel 1893 la trasforma così in sede comunale[4]. È un edificio a tre piani con struttura architettonica che richiama quella dei palazzi ferraresi. La facciata settentrionale presenta un portone centrale incorniciato da un bugnato, motivo che viene ripetuto intorno a tutte le aperture dell’edificio. La facciata meridionale presenta un aspetto diverso, al piano terra è caratterizzata da un ampio loggiato a cinque arcate con colonne di ordine tuscanico. Al primo piano un'ampia trifora è sovrastata dallo stemma della famiglia Patella. Al suo interno sono conservati i soffitti in legno, di cui alcuni decorati nel XVIII secolo, con motivo a orditura semplice[5].
La collezione
[modifica | modifica wikitesto]Mediante l’esposizione di più di 400 reperti e l’utilizzo di ricostruzioni a scopo didattico, la mostra intende restituire al visitatore significativi aspetti della vita degli antichi coloni. Sono inoltre presenti alcuni bronzetti che documentano le ultime fasi della cultura dei Veneti antichi in alcune aree interessate dalla centuriazione. In particolare il materiale esposto intende illustrare le attività produttive mediante strumenti da lavoro come falcetti e pesi da telaio, gli scambi commerciali rappresentati dalle numerose monete (circa 50), la produzione di mattoni, alcuni con il bollo di fornace, ceramiche di uso comune, oggetti di ornamento come perle e monili. Varie le suppellettili per la casa: dalle chiavi, ai campanelli, alle lucerne, ai pesi da bilancia fino agli elementi architettonici decorativi. Uno spazio è dedicato ai temi religiosi e ai rituali di sepoltura, mediante la ricostruzione di una tomba a cassetta con il relativo corredo funebre. L’esposizione si articola in quattro diverse sezioni:
- prima sezione: illustra la centuriazione in generale e poi in particolare quella di Villadose;
- seconda sezione: vengono esposte le attività svolte in ambito rurale con particolare attenzione alle attività domestiche documentate sulla base dei materiali raccolti nell’area della centuriazione limitrofe al centro di Villadose;
- terza sezione: vengono esposti i risultati preliminari delle ricerche e si cerca di delineare i problemi a cui dare risposta con altre indagini;
- la quarta sezione raccoglie i materiali di epoca pre - romana che documentano una presenza marginale della civiltà dei Veneti antichi[6]
La mostra è arricchita da pannelli esplicativi, disegni e ricostruzioni a scopo didattico, che facilitano il visitatore nella lettura delle varie discipline inerenti allo studio dei materiali, dalla numismatica, alla topografia, geologia e geomorfologia. Varie foto aeree permettono d’individuare nelle vaste zone agricole tra Rovigo e Adria i segni delle suddivisioni agrarie e del decumano dell’area centuriata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Peretto, Raffaele,Una terra fertile di memorie, in Peretto, Raffaele - Bedetti, Sandra, Trasparenze di paesaggi. Atlante aerofotografico del Polesine, Tipografia Arte stampa, Urbana (PD), 2013 pp.11-16
- ^ Maragno, Enrico, Ricerca archeologica di superficie su un’area campione di 90 km². dell’agro centuriato di Adria, in, La ricerca archeologica di superficie in area padana, atti del workshop (Villadose – 1 ottobre 1994), a cura di E. Maragno, linea AGS edizioni, Stanghella (PD), 1996, pp.179-184
- ^ Facchini, Giuliana M. - Lonardi, Cristina, Le ricerche dell’Università degli Studi di Verona a Villadose (RO) nell’ambito del popolamento rustico del Medio Polesine, in, Antichi Romani e romanità nelle terre del Delta del Po. Nuovi studi e prospettive di ricerca, atti del Convegno (Copparo - 26 settembre 2015) a cura di M. Cesarano - M. C. Vallicelli - L. Zamboni, Ante Quem, Bologna, 2018, pp.59-68
- ^ Le Ville Venete. Itinerari tra Veneto e Friuli”, Istituto regionale per le ville venete, 1998, pp. 61
- ^ Semenzato, Camillo, Le ville del Polesine, Neri Pozza Editore 1975. pg 81; , Ville Venete: la Provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, a cura di B. Gabbiani, Istituto regionale per le ville venete, Marsilio, 2000. pgg. 552-553
- ^ Enrico Maragno, La mostra archeologica didattica permanente “la centuriazione romana a Villadose” in Enrico Maragno (a cura di), La centuriazione dell'agro di Adria. La mostra archeologica di Villadose. Storia dei rinvenimenti archeologici nell'area centuriata. Atti del convegno La centuriazione dell’agro adriese, linea AGS Edizioni, Stanghella (PD) 1993 pp. 10-13
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Mostra archeologica didattica permanente. La centuriazione romana a Villadose, Sede Municipale di Villadose, 26 agosto 1990.
- M. Cesarano, M.C. Vallicelli e L. Zamboni (a cura di), Antichi Romani e romanità nelle terre del Delta del Po. Nuovi studi e prospettive di ricerca, atti del convegno (Copparo - 26 settembre 2015), Bologna, Ante Quem, 2018.
- B. Gabbiani (a cura di), Ville Venete: la Provincia di Rovigo. Insediamenti nel Polesine, Venezia, Istituto regionale per le ville venete, Marsilio, 2000.
- Enrico Maragno, Le “camminate” del G.A.V., in Ventaglio 90, n. 41, luglio 2010, pp. pp.40-43.
- Enrico Maragno (a cura di), La ricerca archeologica di superficie in area padana, atti del workshop (Villadose – 1 ottobre 1994), Stanghella (PD), linea AGS edizioni, 1996.
- Enrico Maragno (a cura di), La centuriazione dell'agro di Adria. La mostra archeologica di Villadose. Storia dei rinvenimenti archeologici nell'area centuriata, atti del convegno "La centuriazione dell’agro adriese", Stanghella (PD), linea AGS Edizioni, 1993.
- Raffaele Peretto e Sandra Bedetti (a cura di), Trasparenze di paesaggi. Atlante aerofotografico del Polesine, Urbana (PD), Tipografia Arte stampa, 2013.
- Raffaele Peretto, Ambiente e strutture antropiche nell’antico Polesine, in Maurizia de Min e Raffaele Peretto (a cura di), L’antico Polesine. Testimonianze archeologiche e paleoambientali, catalogo delle esposizioni di Adria e di Rovigo, Padova, Antoniana, 1986, pp. 21-100.
- Rodolfo Peretto, Una via romana a Villadose, in PADUSA, n. 1, IV, 1968, pp. 19-21.
- Annie Sacerdoti, Le Ville Venete. Itinerari tra Veneto e Friuli, Venezia, Istituto regionale per le ville venete, Marsilio, 1998.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Adria
- Canalbianco
- Centuriazione del territorio di Villadose
- Decumano
- Municipium
- Rovigo
- Villadose
- Museo della centuriazione (Cesena)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo della centuriazione romana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su centuriazione.it.
- Musei Comune di Villadose, su musei.regione.veneto.it. URL consultato il 6 aprile 2021.
- Dettaglio Museo, su provincia.rovigo.it. URL consultato il 6 aprile 2021.
- Visita virtuale del Museo della Centuriazione di Villadose, su slideshare.net. URL consultato il 6 aprile 2021.