Museo della carta, della stampa e dell'informazione Collezione della carta e della stampa SIVA | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Castel Giubileo |
Indirizzo | Via Salaria 971 (altezza chilometro 9,700) (antica sede) |
Coordinate | 41°58′04.26″N 12°30′14.59″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Tecnologico, storia della carta |
Istituzione | 1980 |
Fondatori | Società SIVA |
Apertura | 1980 |
Chiusura | 2006 |
Il museo della carta, della stampa e dell'informazione era sito in via Salaria 971 (altezza chilometro 9,700) nella zona Castel Giubileo a Roma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il museo è stato fondato nel 1980 nei locali della ex Cartiera Salaria. Con la soppressione nel 1994 dell'Ente nazionale per la cellulosa e la carta, l'ex cartiera era passata in comodato all'Istituto Poligrafico Italiano.
Dopo che la società che la gestiva è stata messa in liquidazione il museo è stato chiuso.[1]
Dal 2009 al 2016 l'edificio è stato adibito a centro di accoglienza per i nomadi sgomberati da insediamenti abusivi della città; dopo dei lavori di riqualificazione come centro culturale, l'ex Cartiera Salaria ha riaperto le porte come location per eventi aziendali con il nome di CityLab 971.[2][3]
Nell'attuale progetto della ex cartiera non vi è traccia del museo della carta. Esso attende quindi un nuovo spazio d'allestimento.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Tra i pezzi conservati si annoverano una raffinatrice olandese, una pressa per carta umida del XII secolo, una macchina continua in tondo con delle vasche in pietra risalenti al 1840, ed utilizzata fino al 1950, un pilo usato per la macerazione di cenci risalente al XVIII secolo; una parte del museo dà attenzione alle macchine di Johann Gutenberg ed ai suoi caratteri mobili. Inoltre vi è una pila a maglio realizzata mediante un progetto originale risalente al medioevo, con vasche in pietra del 1500[1] questa macchina veniva usata dai mastri cartai per ottenere la completa triturazione dei cenci. Tra le opere minori vi è la più piccola edizione dell'Ave Maria edizione italiana, con un libretto misurante un centimetro per lato.[4]
Collegamenti
[modifica | modifica wikitesto]È raggiungibile dalle stazioni di Nuovo Salario e Fidene. |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Monica Amari, cit., Collezione della carta e della stampa SIVA, su books.google.it, 2001, p. 153.
- ^ Sara Mechelli, Ex Cartiera Salaria, da ghetto per rom a distretto artistico: ecco CityLab 971, in RomaToday, 13 giugno 2019. URL consultato il 16 ottobre 2019.
- ^ L’ex Cartiera Salaria di Roma diventa location per eventi, su missionline.it. URL consultato il 2 agosto 2022.
- ^ Paola Staccioli, Museo della Carta, della Stampa e dell'Informazione, Roma, Newton & Compton, p. 47, ISBN 88-8183-417-0.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Monica Amari, I musei delle aziende: la cultura della tecnica tra arte e storia, Milano, FrancoAngeli, 2001, ISBN 8846432738.
- Autori vari, Il Museo della carta e della stampa Siva, Roma, Ebe Edizioni, 1987, ISBN 2560733035949.
- Sabrina Ramacci, 1001 cose da vedere a Roma almeno una volta nella vita, Roma, Newton Compton Editori, 2014, ISBN 8854170224.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La storia, su citylab971.it. URL consultato il 2 agosto 2022.