Legge PML | |
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Titolo esteso | Loi Paris-Marseille-Lyon, ufficialmente loi no 82-1169 du 31 décembre 1982 relative à l'organisation administrative de Paris, Marseille, Lyon et des établissements publics de coopération intercommunale |
Stato | Francia |
Tipo legge | Legge ordinaria |
Legislatura | VII legislatura della Quinta repubblica francese |
Proponente | Gaston Defferre |
Schieramento | SFIO |
Promulgazione | 31 dicembre 1982 |
A firma di | Pierre Mauroy |
Testo | |
Légifrance - Testo integrale |
La legge PML, acronimo di Loi Paris-Marseille-Lyon, ufficialmente loi no 82-1169 du 31 décembre 1982 relative à l'organisation administrative de Paris, Marseille, Lyon et des établissements publics de coopération intercommunale, è la normativa che deroga l'ordinaria legislazione comunale per le tre maggiori città della Francia. [1][2]
Legislazione
[modifica | modifica wikitesto]Il principio lasciato da Napoleone nei paesi che hanno mantenuto il suo diritto amministrativo è quello dell'uniformità delle strutture di governo locale sul territorio. L'impetuosa crescita dei maggiori centri urbani nel XX secolo rese complicato il mantenimento di questo cardine, dato che varie città raggiunsero o superarono le dimensioni demografiche del superiore livello provinciale, rendendo inefficiente una normativa che le equiparava nei poteri e nella struttura ai più piccoli villaggi dotati di amministrazione autonoma.
Le tre maggiori città francesi vennero divise in arrondissement municipali, che divennero la base unica delle elezioni comunali, il consiglio cittadino divenendo una semplice unione dei consigli d'arrondissement. Il totale dei seggi venne fissato nel numero di 163 a Parigi, di 101 a Marsiglia e di 73 a Lione. Ogni arrondissement ha un proprio sindaco particolare, mentre il sindaco cittadino è scelto dal consiglio comunale su indicazione politica indiretta degli elettori, ogni partito indicando preventivamente il proprio candidato in caso di vittoria. L'elezione di secondo grado attraverso i consigli d'arrondissement rende tuttavia possibile la vittoria del partito e del sindaco meno votato in percentuale, come accade nel sistema dei Grandi elettori del presidente degli Stati Uniti.[3]
Consiglio di Parigi
[modifica | modifica wikitesto]La capitale francese ricevette inoltre dalla legge PML la definitiva sanzione di un percorso legislativo pluridecennale che la trasformò in un ente al contempo comune e provincia, ossia dipartimento nel lessico giuridico francese.
L'amministrazione comunale di Parigi, la Mairie de Paris, assume dunque anche i poteri dipartimentali, anche se la figura del sindaco di Parigi ha ancora limitazioni da parte di autorità statali, come il prefetto di polizia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fac-similé JO du 01/01/1983, page 00013 | Legifrance, su www.legifrance.gouv.fr. URL consultato il 23 marzo 2019.
- ^ (FR) Legifrance. Le service public de la diffusion du droit, Loi n° 82-1169 du 31 décembre 1982 relative à l'organisation administrative de Paris, Marseille, Lyon et des établissements publics de coopération intercommunale., su legifrance.gouv.fr. URL consultato il 19 dicembre 2019.
- ^ Sciencepoaix, su sciencespoaix.blogs.nouvelobs.com. URL consultato il 1º agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2014).