La mosca[1] o moschetto è una piccola porzione di peli sul viso che crescono tra la parte inferiore del labbro e la parte superiore del mento.
È divenuta assai nota e popolare negli anni '50 e '60, quando si trattava di una tipologia di barba sul viso comune tra gli uomini afro-americani, in particolare tra i jazzisti.[2] Diventò popolare tra i beatnik, gli artisti e coloro che frequentavano la scena jazz e si trasferivano in circoli letterari e artistici. I trombettisti jazz in particolare preferivano il pizzetto al moschetto per il maggiore comfort che offriva quando utilizzavano e suonavano la tromba.[3] Altri fanno risalire l'origine di tale moda di taglio di barba però già nel Medioevo; la utilizzavano, fra gli altri, anche William Shakespeare e Vlad III di Valacchia.[4]In età medioevale la si portava o coi baffi o con il pizzo, mentre il pizzetto alla Geoffrey Chaucer prevedeva l'unione di baffi mosca e pizzo. Nel Seicento invece la mosca si portava rigorosamente insieme a baffi arricciati, personaggi come Luigi XIII, Richelieu ecc. ne sono un valido esempio. Mentre il Settecento e l'Ottocento la dimenticano, nel Novecento diverrà popolare tra le band musicali giovanili della fine degli anni '90. Cade in disuso a metà anni 2000.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ mósca in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 20 febbraio 2018.
- ^ Paolo Vitolo, Guida al jazz: gli autori e le musiche dal bebop alla creative music, B. Mondadori, 2002, ISBN 9788842495659. URL consultato il 20 febbraio 2018.
- ^ Maggin, Donald L.: Dizzy: The Life and Times of John Birks Gillespie. HarperCollins, 2005
- ^ What is a Soul Patch?, in wiseGEEK. URL consultato il 20 febbraio 2018.
Voci correlate
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