Montici è un toponimo usato, soprattutto in passato, per indicare un colle a sud-est di Firenze, tra la valle dell'Ema e quella dell'Arno.
Origine e pronuncia del toponimo
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante oggi il toponimo sia talvolta pronunciato come "Móntici", forse per analogia con parole italiane come "émbrici", "fòrbici", etc., la pronuncia originaria era "Montìci", con l'accento sulla prima "i", come testimoniato anche dall'antica grafia "Montisci" o "Montiscio"[1][2][3], o dall'ancora più antica variante "Monte Tisci"[4][5], che sembrerebbe rimandare ad un "Mons Titi"[6].[7]
Un'indicazione indiretta della pronuncia antica del termine viene da una poesia di un autore minore del Seicento, dove "Montici" non può avere l'accento sulla "o" per motivi metrici[8].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Montici è una piccola altura con direzione nord-est - sud-ovest che costeggia a destra la valle dell'Ema, tra le Cinque Vie e le Cascine del Riccio, e le cui estremità sono costituite dalla collina di Monteripaldi a ovest e dall'abitato di Piazza Calda a est. Confina, e in parte si sovrappone, con le località di Arcetri e del Pian dei Giullari. Sparse in quest'area si trovano antiche chiese, tra cui la chiesa di Santa Margherita a Montici, la chiesa di San Michele a Monteripaldi, e la chiesa di San Matteo in Arcetri; numerose ville storiche, tra cui la villa Spadolini e la villa la Bugia[9], dove risiedette Francesco Guicciardini e fu firmato nel 1530 l'armistizio che pose fine all'assedio di Firenze.
Ai piedi del colle, nella piana che costeggia l'Ema, si trovavano un tempo i Bagni o Terme di Montici[5][10], oggi scomparsi.
Da una cava[11] sita a "Montisci" secondo il Boccaccio[12] si estraeva una pietra usata per macine da grano. Si tratta del macigno estratto in una cava presso Monteripaldi, utilizzato ampiamente a Firenze per costruzione e per lastricare le strade.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Guido Carocci, Il Viale de' colli/Capitolo IV - Wikisource, su it.wikisource.org, 1872. URL consultato il 18 settembre 2019.
- ^ Pieri, Silvio, 1856-1936., Toponomastica della Valle dell'Arno, Accademia lucchese di scienze, lettere e arti, cop. 2008, ISBN 978-88-7246-906-4, OCLC 878921784. URL consultato il 18 settembre 2019.
- ^ Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana: contenente la ..., Editrice Somu, 1839. URL consultato il 18 settembre 2019.
- ^ Domenico Maria Manni, Istoria del Decamerone di Giovanni Boccaccio., 1742.
- ^ a b Domenico Maria Manni, Delle antiche terme di Firenze, In Firenze : Nella stamperia di Gio. Batista Stecchi ..., 1751. URL consultato il 18 settembre 2019.
- ^ Ticci - Origine del Cognome, su cognomix.it. URL consultato il 23 settembre 2019.
- ^ il suffisso -iscio tuttavia sembra tipico dei toponimi di origine germanica (cfr. Silvio Pieri, Toponomastica delle valli del Serchio e della Lima, 1898., sotto le voci Cunimund, Perulo, Sundulo); in questo caso "Mondiscio" potrebbe derivare da un nome di persona terminante in -mund (ad. es. un nome proprio come Helimund o di stato come amund[us], cioè uomo libero o sottratto al mundio), con ellissi iniziale e falsa assimilazione alla parola italiana "monte"
- ^ CASTO, Antonio de., Sogno di Fiorindo sopra l'origini della lingua toscana., Firenze, 1692, p. 16, OCLC 559785895. URL consultato il 19 settembre 2019.«Questa tazza che riceve / di Montici il bel liquore / sia la gioia del mio cuore / sia salute a chi la beve»
- ^ Guido Carocci, I contorni di Firenze: illustrazione storico-artistica, Galletti e Cocci, 1875, p. 130.
- ^ la Signoria di Firenze decise il restauro di queste terme nel 1448 (cfr. Repetti, cit., Appendice p. 163)
- ^ una cava di pietre nel popolo di S. Margherita a Montici è citata in vari documenti antichi, ad esempio un atto del 1318 (cfr. Repetti, cit., Appendice p. 163)
- ^ Giovanni Boccaccio, http://it.wikisource.org/wiki/Decameron/Giornata_ottava/Novella_terza , in Decameron, Giornata Ottava, Novella Terza.