Montes Carpatus | |
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Tipo | Mons, montes |
Satellite naturale | Luna |
Dati topografici | |
Coordinate | 14°34′12″N 23°37′12″W |
Maglia | LQ-11 (in scala 1:2.500.000) LAC-58 Copernicus (in scala 1:1.000.000) |
Lunghezza | 334 km |
Localizzazione | |
I Montes Carpatus sono una struttura geologica della superficie della Luna.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questa catena accidentata si estende generalmente da ovest a est. La sua estremità occidentale inizia vicino al cratere T. Mayer, con alcune basse creste che si incurvano verso nord in direzione del cratere Euler. All'estremità orientale si trova un'ampia fenditura dove il Mare Imbrium a nord incontra il Mare Insularum a sud. A est di questa lacuna, i Montes Apenninus, formano un'altra catena montuosa che curva verso nord-est.
La maggior parte di questa catena è costituita da una serie di picchi e alture, separati da valli che sono state penetrate da colate di lava. Nessuno dei picchi ha ricevuto un nome individuale, a meno che non si includa il Mons Vinogradov a ovest del cratere Euler. La superficie a nord del massiccio è quasi un mare lunare pianeggiante, interrotto solo da occasionali creste rugose o da piccoli crateri da impatto.
La regione a sud della catena è un po' più ruvida, anche se ancora coperta da colate di lava. A circa 100 chilometri a sud delle montagne si trova il noto cratere a raggiera Copernicus, i cui bastioni esterni irregolari si estendono quasi fino alle pendici della catena del Carpatus. Degno di nota è anche il cratere più piccolo Gay-Lussac, che si trova nella parte meridionale della catena.
Storia vulcanica
[modifica | modifica wikitesto]Il Montes Carpatus contiene una varietà di forme vulcaniche: colate di lava, depositi piroclastici, rilles e altro. Le lave si formano quando il mantello inizia a fondere, quindi campionando rocce vulcaniche di varie età provenienti da regioni della Luna, gli scienziati possono ricostruire la gamma di composizioni e processi nel tempo. I Montes Carpatus si sono formati in seguito all'impatto gigante che ha formato il bacino Imbrium e le montagne sono in realtà il bordo rialzato del bacino stesso.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ the-moon - Blagg and Müller, su the-moon.wikispaces.com. URL consultato il 25 giugno 2017.
- ^ Mark Robinson, Montes Carpatus, su lroc.sese.asu.edu, 8 marzo 2018. URL consultato il 27 dicembre 2018.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Montes Carpatus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Montes Carpatus, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey.