Il miracolo eucaristico di Morrovalle secondo la tradizione sarebbe avvenuto nel 1560 nell'omonima cittadina: dopo un incendio che aveva devastato la chiesa del convento di San Francesco, sarebbe stata rinvenuta intatta la particola del Santissimo Sacramento, nonostante si fosse fuso il "vaso d'argento" che la conteneva[1].
La storia
[modifica | modifica wikitesto]A Morrovalle, in provincia di Macerata, nella chiesa di San Francesco, con annesso il convento dei Frati Francescani Osservanti, tra il 16 e il 17 aprile 1560 si sviluppò un grave incendio, che distrusse quasi completamente l'edificio e gli arredi sacri.
Dieci giorni dopo, il 27 aprile, durante una ricognizione, sarebbe stata rinvenuta un'ostia consacrata miracolosamente intatta, mentre il vaso d'argento che la conteneva era stato fuso dalle fiamme. Tutta la popolazione accorse per constatare il presunto miracolo, e il Santissimo Sacramento rimase esposto per tre giorni e tre notti.
Il papa Pio IV inviò una commissione formata da cinque cardinali, che ritenne miracoloso l'accaduto, dopo il processo canonico diocesano svoltosi tra il 16 e il 26 maggio 1560. Nella bolla "Sacrosancta Romana Ecclesia" del 19 settembre 1560, il papa scrisse[2]:
«Noi, considerato che il Sacramento, in tempo dell'incendio, rimase perfettamente salvo e illeso, mentre fu consumato il tabernacolo e il vaso d'argento ove si custodiva...considerando tutte queste cose e anche quanto abbiamo udito dai detti cardinali e dal vescovo Ludovico, fummo certi che in ciò non vi era inganno o frode, e che l'avvenimento era sopra ogni ragione naturale, e perciò stando al voto e assenso dei medesimi fratelli nostri lo avemmo e giudicammo per indubitato miracolo...e perché sia debitamente onorato tanto miracolo, manifestatoci per divina benignità, misteriosamente in questi tempi, per avvalorare la nostra fede, mentre per istigazione diabolica così gran sacramento viene impugnato e malmenato, specie dagli eretici, annunziamo che tutti i fedeli debbono conoscere e celebrare con tutto il cuore affettuosamente questo fatto.»
La particola consacrata, custodita in una cassetta ornata d'avorio, non è però giunta fino ai tempi nostri: sembra che già nella prima metà del secolo XVII non si conservasse più[3].
Il papa concesse l'indulgenza plenaria a quanti, pentiti e confessati, avessero visitato la chiesa nei giorni dell'incendio e del manifesto miracolo[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Meloni e Istituto San Clemente I Papa e Martire, I miracoli eucaristici e le radici cristiane dell'Europa, ESD Edizioni Studio Domenicano, 2007
- Catalogo della Mostra internazionale "I MIRACOLI EUCARISTICI NEL MONDO", Prefazione del cardinale Angelo Comastri, Edizioni San Clemente, 2006
- Renzo Allegri, Il sangue di Dio. Storia dei miracoli eucaristici, Ancora Editrice, 2005
- Raffaele Iaria, I miracoli eucaristici in Italia, Edizioni Paoline, 2005
- Nicola Nasuti, L'Italia dei prodigi eucaristici, Edizioni Cantagalli, 1997
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pagina dedicata nel sito istituzionale del comune [collegamento interrotto], su comune.morrovalle.mc.it.
- Dal sito ufficiale della Mostra internazionale curata dall'Istituto San Clemente I Papa e Martire (Roma) (PDF), su therealpresence.org.