Il minimo di Dalton fu un periodo di basso numero di macchie solari e di conseguente bassa attività solare che andò dal 1790 al 1830 circa.[1] Fu così chiamato dal nome del meteorologo inglese John Dalton che lo osservò.[2] Sebbene il minimo di Dalton venga spesso paragonato al minimo di Maunder, a differenza di quest'ultimo il suo numero di macchie solari era leggermente più alto e riportava macchie solari distribuite in entrambi gli emisferi solari.[3] I getti coronali sono confermati visivamente nei disegni delle eclissi di Ezra Ames e José Joaquin Ferrer nel 1806 e indicano la somiglianza del suo campo magnetico non con quello del minimo di Maunder ma con quello dei cicli solari moderni.[4]
Temperature
[modifica | modifica wikitesto]Come il minimo di Maunder e il minimo di Spörer, il minimo di Dalton coincise con un periodo di temperature globali inferiori alla media. Durante questo periodo, ci fu una variazione di temperatura di circa 1°C in Germania.[5] La causa delle temperature inferiori alla media e la loro possibile relazione con il basso numero di macchie solari non sono ben comprese. Articoli recenti hanno suggerito che un aumento del vulcanismo era in gran parte responsabile della tendenza al raffreddamento.[6]
Anche se l'anno senza estate, il 1816, si è verificato durante il minimo di Dalton, la ragione principale per le temperature fredde di quell'anno è stata l'eruzione altamente esplosiva del 1815 del Monte Tambora in Indonesia, che è stata una delle due più grandi eruzioni degli ultimi 2000 anni. Si deve anche considerare che l'aumento del vulcanismo può essere stato innescato da livelli più bassi di produzione solare, poiché esiste un legame debole ma statisticamente significativo tra la diminuzione della produzione solare e un aumento del vulcanismo.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Komitov and Kaftan 2004
- ^ Komitov and Kaftan. Archibald says 1796 to 1820, p. 32.
- ^ Hayakawa et al. 2020a
- ^ Hayakawa et al. 2020b
- ^ File:Temperaturreihe Deutschland.png, red line, 1795 to 1815
- ^ Wagner and Zorita, as well as Wilson.
- ^ Richard B. Stothers, Volcanic eruptions and solar activity, su pubs.giss.nasa.gov, nasa.gov, 1989. URL consultato il 18 novembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Archibald, David C. (2006) " Solar Cycles 24 and 25 and Predicted Climate Response (PDF) (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2010).", in Energy & Environment, V. 17, n. 1, pp. 29 – 35.
- Hayakawa, Hisashi et al. (2020a) " Thaddäus Derfflinger's Sunspot Observations during 1802–1824: A Primary Reference to Understand the Dalton Minimum", in The Astrophysical Journal, 890, 98.
- Hayakawa, Hisashi et al. (2020b) " "The Solar Corona during the Total Eclipse on 1806 June 16: Graphical Evidence of the Coronal Structure during the Dalton Minimum", in The Astrophysical Journal, 900, 114.
- Komitov, Boris and Vladimir Kaftan (2004) " The Sunspot Activity in the Last Two Millennia on the Basis of Indirect and Instrumental Indexes: Time Series Models and Their Extrapolations for the 21st Century", in Proceedings of the International Astronomical Union, 2004, pp. 113–114.
- Sebastian Wagner; Eduardo Zorita, The influence of volcanic, solar and CO2 forcing on the temperatures in the Dalton Minimum (1790–1830): a model study, in Climate Dynamics, vol. 25, 2005, pp. 205–218 doi= 10.1007/s00382-005-0029-0.
- Wilson, Robert M. (nd) " Volcanism, Cold Temperature, and Paucity of Sunspot Observing Days (1818–1858): A Connection?.", The Smithsonian/NASA Astrophysics Data System, accessed February 2009.
- Una dettagliata analisi, con dati aurorali e solari, è stata eseguita da Wilfried Schröder e N. N. Shefov ed è stata pubblicata nel 2004 su Annals of Geophysics.
- Altri dettagli possono essere trovati in Das Phänomen des Polarlichts (in inglese The aurora in time) di Wilfried Schröder, Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 1984 o Science Edition, Bremen, 2000.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Solar activity graph over the last 400 years, su solar-flux.narod.ru.