I cacciatori di microbi | |
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Titolo originale | Microbe Hunters |
Autore | Paul de Kruif |
1ª ed. originale | 1926 |
1ª ed. italiana | 1934 |
Genere | Saggio |
Sottogenere | Medicina |
Lingua originale | inglese |
I cacciatori di microbi (titolo originale in lingua inglese: Microbe Hunters) è un saggio di divulgazione scientifica scritto dal batteriologo statunitense Paul de Kruif (1890–1971) pubblicato per la prima volta nell'edizione originale in inglese nel 1926.
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]I cacciatori di microbi è composto di undici capitoli, ciascuno dei quali è dedicato alle biografie di uno o più scienziati che si sono distinti nella ricerca in microbiologia o nella lotta contro le malattie infettive:
- Anton van Leeuwenhoek (1632-1723)
- Lazzaro Spallanzani (1729-1799)
- Robert Koch (1843-1910)
- Louis Pasteur (1822-1895)
- Émile Roux (1853-1933) ed Emil Adolf von Behring (1854 -1917)
- Il'ja Il'ič Mečnikov (1845-1916)
- Theobald Smith (1859-1934)
- David Bruce (1855-1931),
- Ronald Ross (1857-1932) e G. Battista Grassi (1854-1925)
- Walter Reed (1851-1902)
- Paul Ehrlich (1854-1915)
L'autore, Paul de Kruif, si era laureato in batteriologia all'Università del Michigan nel 1916 e per alcuni anni aveva svolto attività di ricerca in campo microbiologo. I "cacciatori di microbi" sono rappresentati per lo più nella loro attività di ricerca mossi da una intensa passione o da senso del dovere o da spirito di avventura. I ritratti dei protagonisti sono per lo più agiografici. Non mancano tuttavia aspetti discutibili. Kruif sostenne che la patogenesi della malaria fosse stata svelata soprattutto grazie all'attività svolta da Giovanni Battista Grassi, mentre il contributo di Ronald Ross sarebbe stato marginale[1]; Ross, che aveva ottenuto il premio Nobel per la medicina grazie agli studi sulla malaria, protestò, e il capitolo riguardante Ross e Grassi venne eliminato dalle edizioni distribuite in Gran Bretagna[2].
Il testo divulgativo suscitò immediatamente interesse anche in ambito scientifico[3] e divenne ben presto un classico della divulgazione. Albert Sabin, lo scopritore del vaccino contro la poliomielite, disse che la passione per la medicina e la ricerca gli era nata dalla lettura giovanile del libro di de Kruif[4]. Lo stesso ha affermato anche l'immunologo Bruce Beutler, premio Nobel per la medicina nel 2011[5].
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Paul De Kruif, Microbe hunters, New York: Blue Ribbon books, 1926 (prima edizione in lingua inglese)
- Paul De Kruif, Microbe hunters; introduction by F. Gonzalez-Crussi, San Diego etc.: Harcourt Brace, 1996, p. XIV+357, ISBN 01-560-2777-1
- Paul De Kruif, I cacciatori di microbi; traduzione e note di Filippo Usuelli, Milano-Verona : A. Mondadori, 1934 (prima edizione in lingua italiana)
- Paul De Kruif, I cacciatori di microbi; traduzione e note di Filippo Usuelli, Milano: Imagommage, 1993, Riproduzione della VII edizione riveduta e aggiornata: Milano: A. Mondadori, 1941
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Verhave JP, «Clifford Dobell and the Making of Paul de Kruif's Microbe Hunters». Med Hist. 2010 Oct;54(4):529-36, PMID 20922152 (Free article)
- ^ Chernin E, «Paul de Kruif's Microbe Hunters and an outraged Ronald Ross». Rev Infect Dis. 1988 May-Jun;10(3):661-7, PMID 3293166
- ^ Castellani A, Low GC, Nabarro D, Ross R. «De Kruif's Microbe Hunters». Science, 1927 Apr 1;65(1683):325, PMID 17758940
- ^ Enzo Biagi, Scusate, dimenticavo, Roma: RAI ERI; Milano: Rizzoli, 1997, ISBN 88-17-84543-4, p. 167 (Google books)
- ^ Eugenia Tognotti, Il Nobel ai nuovi cacciatori di microbi Archiviato il 13 novembre 2017 in Internet Archive., La Stampa del 4/10/2011
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Summers WC, «Microbe Hunters revisited». Int Microbiol. 1998 Mar;1(1):65-8, PMID 10943343 (Free article)