Messalina Venere imperatrice

Messalina Venere imperatrice
	Spiros Focas e Belinda Lee in una scena
Lingua originale	italiano
Paese di produzione	Italia
Anno	1960
Durata	96 min
Rapporto	2,35:1
Genere	epico, storico, avventura
Regia	Vittorio Cottafavi
Sceneggiatura	Ennio De Concini, Mario Guerra, Carlo Romano, Duccio Tessari
Produttore	Emo Bistolfi
Casa di produzione	Cineproduzione Emo Bistolfi
Fotografia	Marco Scarpelli
Montaggio	Luciano Cavalieri
Effetti speciali	Eros Bacciucchi
Musiche	Angelo Francesco Lavagnino
Trucco	Piero Mecacci
Interpreti e personaggi
	Belinda Lee: Valeria Messalina; Spiros Focas: Lucio Massimo; Carlo Giustini: Lusio Geta; Giancarlo Sbragia: Aulo Celso; Giulio Donnini: Narciso; Arturo Dominici: Caio Silio; Ida Galli: Silvia; Marcello Giorda: Claudio; Mino Doro: Sulpicio; Annie Gorassini: cortigiana; Aroldo Tieri: Pirgo Pollinice; Giuliano Gemma: Marcello; Lia Angeleri: Vipidia; Vittorio Congia: Ortotrago; Paola Pitagora: ancella torturata; Spartaco Nale: Vibuleno; Vladimiro Picciafuochi: Fonteio; Nando Angelini: Glauco; Mimmo Poli: ubriaco vestito da Bacco; Janine Hendy: danzatrice;
Doppiatori originali
	Lydia Simoneschi: Valeria Messalina; Giuseppe Rinaldi: Lucio Massimo; Emilio Cigoli: Lusio Geta; Maria Pia Di Meo: Silvia; Augusto Marcacci: Claudio; Gualtiero De Angelis: Sulpicio; Cesare Barbetti: Marcello; Renato Turi: Vibuleno; Bruno Persa: Fonteio; Massimo Turci: Glauco;

Messalina Venere imperatrice è un film del 1960 diretto da Vittorio Cottafavi.

Trama

[modifica | modifica wikitesto]

Produzione

[modifica | modifica wikitesto]

Gli interni vennero girati negli stabilimenti di Cinecittà. Tra gli esterni si identificano: le cascate di Monte Gelato, luogo della battaglia tra i pretoriani e i soldati di Claudio; nelle scalinate del palazzo della Civiltà Italiana, a Roma, sono state girate diverse scene.^[1]

Duccio Tessari partecipò in qualità di aiuto regista.

Censura

[modifica | modifica wikitesto]

La revisione di commissione impose il taglio di due scene: la scena nella quale appare Messalina che esce nuda dal bagno (dietro il sipario di velo) e la scena nella quale Messalina, avvolta nel lenzuolo, nel quale si asciuga, apre il lenzuolo ed abbraccia Lucio. Nonostante il taglio di queste due scene, la visione del film venne vietata ai minori di 16 anni.^[2]

La prima scena summenzionata è comunque presente nelle edizioni distribuite home-video.

Distribuzione

[modifica | modifica wikitesto]

Venne distribuito a partire dal 12 marzo 1960.

Accoglienza

[modifica | modifica wikitesto]

Il film incassò 317 milioni di lire.^[3]

Critica

[modifica | modifica wikitesto]

«Il tono quasi avventuroso della vicenda, l'eccessiva abbondanza di delitti e di stragi, la falsa impostazione di alcuni caratteri, fanno sì che il film possa puntare soltanto sulla spettacolarità di alcune sequenze anziché sull'interesse che la storia può suscitare. Belinda Lee si fa notare per una certa mancanza di regalità e per alcuni suoi atteggiamenti un po' troppo moderni da 'vamp'.»