Mesosa curculionoides | |
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Esemplare fotografato a Martel (Occitania, Francia) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Coleopteroidea |
Ordine | Coleoptera |
Sottordine | Polyphaga |
Infraordine | Cucujiformia |
Superfamiglia | Cerambycoidea |
Famiglia | Cerambycidae |
Sottofamiglia | Lamiinae |
Tribù | Mesosini |
Genere | Mesosa |
Sottogenere | Mesosa |
Specie | M. curculionoides |
Nomenclatura binomiale | |
Mesosa curculionoides (Linnaeus, 1761) | |
Sinonimi | |
Cerambyx argus |
Mesosa curculionoides (Linnaeus, 1761) è un insetto dell'ordine dei coleotteri e della famiglia dei Cerambicidi[1][2][3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una specie piuttosto grande e robusta, con un capo largo e dalla fronte piatta; le antenne, che presentano i primi due segmenti granulati, sono lunghe fino alla punta delle elitre nelle femmine, e la superano di tre-quattro segmenti nei maschi[4].
Il pronoto è visibilmente più largo che lungo, e anche le elitre, disposte a volta, sono corte; il corpo è ricoperto da una corta peluria che di base è grigia, ma che sul pronoto e sulle elitre forma un pattern a ocelli neri bordati di ocra (oltre che altri punti ocra irregolari sulle elitre)[4].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La femmina depone le uova nelle crepe della corteccia di rami o ceppi morti, in via di decomposizione; Mesosa curculionoides non sembra avere preferenze sulle condizioni del legno (secco o asciutto, al sole o all'ombra), tranne che ha mostrato di preferire esemplari già attaccati da altri insetti, quali Saperda scalaris, Leioderus kollari e Rutpela maculata. Le piante ospiti sono numerose, tra cui tigli, querce, faggi, olmi, aceri, ontani, castagni, salici, carpini e pioppi[4].
Alla schiusa, le larve si nutrono appena sotto la corteccia, e nel complesso l'alburno non viene quasi danneggiato; al momento della pupazione, in maggio, la larva si rintanata in una cella di 20-25x7-9 mm, circondata da fibre di legno[4]. L'emersione, attraverso un foro di 5-6 mm, avviene in giugno-luglio: gli adulti sono attivi generalmente di sera e di notte, mentre durante il giorno riposano tra le crepe della corteccia: vivono generalmente fino a tre anni, ma occasionalmente solo due[4].
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]La specie è presente in gran parte dell'Europa continentale (con l'esclusione di alcune regioni nordorientali in cui non è segnalato), con l'aggiunta di alcune isole (come Corsica e Sicilia)[2][3][4]. È attestata inoltre nel Caucaso, in Kazakistan[2] e l'areale si spinge, ad est, fino alla Siberia e alla Corea[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Mesosa curculionoides (Linné, 1761), su GBIF. URL consultato il 1º giugno 2018.
- ^ a b c d (EN) Mesosa curculionoides (Linné, 1761), su Catalogue of Life. URL consultato il 1º giugno 2018.
- ^ a b (EN) Mesosa curculionoides (Linnaeus, 1761), su Fauna europaea. URL consultato il 1º giugno 2018.
- ^ a b c d e f g Bílý, Mehl, p. 131.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Svatopluk Bílý e Ole Mehl, Longhorn Beetles - Coleoptera, Cerambycidae - Of Fennoscandia and Denmark, BRILL, 1989, ISBN 90-04-08697-8.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mesosa curculionoides
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