Mercury Park Lane | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Mercury |
Tipo principale | Berlina |
Altre versioni | Coupé Cabriolet Familiare |
Produzione | dal 1958 al 1968 |
Serie | Prima (1958–1960) Seconda (1964–1968) |
Sostituita da | Mercury Marquis |
Il Park Lane è un'autovettura full-size prodotta dalla Mercury dal 1958 al 1960 e dal 1964 al 1968. La vettura era molto simile alla Monterey nonostante fosse dotata, rispetto a quest'ultima, di interni e di un equipaggiamento superiori. La Park Lane aveva il motore montato anteriormente e la trazione posteriore. Il nome Park Lane è stato invece utilizzato per la prima volta per un modello Ford familiare due porte del 1956.
La prima serie: 1958–1960
[modifica | modifica wikitesto]Mercury Park Lane I | |
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Una Mercury Park Lane del 1958 | |
Descrizione generale | |
Versioni | Berlina quattro porte Coupé due porte Cabriolet due porte |
Anni di produzione | Dal 1958 al 1960 |
Il modello è stato introdotto nel 1958 come vettura d'alta gamma della Mercury. Nel 1959 il passo della Park Lane venne aumentato fino a raggiungere un valore che era superiore a quello degli altri modelli Mercury.
La Park Lane era disponibile in versione berlina quattro porte, coupé due porte e cabriolet due porte, ed era dotata di un motore V8 da 7 L di cilindrata che erogava 310 CV di potenza. Il modello era inoltre equipaggiato da un cambio automatico a tre rapporti, dal servosterzo, dal servofreno, da carenature posizionate sulle aperture delle ruote, da cromature sui parafanghi, dal lavacristalli e da un cruscotto imbottito.
La Park Lane venne temporaneamente tolta di produzione nel 1961 dopo che la Mercury decise di concentrare le risorse sulla Monterey e sulla Meteor 800.
La seconda serie: 1964–1968
[modifica | modifica wikitesto]Mercury Park Lane II | |
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Una Mercury Park Lane del 1964 | |
Descrizione generale | |
Versioni | Berlina quattro porte Coupé due porte Familiare quattro porte Cabriolet due porte |
Anni di produzione | Dal 1964 al 1968 |
Dimensioni e pesi | |
Passo | 3124 mm |
La Park Lane fu reintrodotta sui mercati nel 1964 per tentare di colmare il gap presente tra la gamma Ford e quella Lincoln. Molte Park Lane erano dotate di un lunotto "Breezeway", ovvero di un vetro posteriore che era inclinato al contrario e che poteva essere abbassato. Questo tipo di lunotto fu introdotto sulla Mercury Turnpike Cruiser e sulla Lincoln Continental. Le Park Lane erano dotate del pacchetto "Marauder" che prevedeva l'installazione di un tettuccio fastback in luogo del lunotto "Breezeway". Questo pacchetto Marauder era molto popolare sulle vetture full-size Ford e sui modelli Mercury della stessa categoria.
L'offerta di motori di questa serie di Park Lane era composta da due motori V8 che avevano una cilindrata di 6,7 L e 7 L. Tale generazione di Park Lane fu assemblata a Saint Louis.
Nel 1967 e nel 1968 la Park Lane venne anche offerta con l'allestimento Brougham. Questa versione, negli anni in cui fu prodotta, rappresentava il modello al top della gamma Mercury dato che era dotata di un equipaggiamento particolarmente lussuoso. Nella serie televisiva Hawaii Squadra Cinque Zero il protagonista, che era interpretato da Jack Lord, guidava una Mercury Park Lane Brougham del 1968.
La Mercury aggiornò l'intera gamma di vetture full-size nel 1969. L'anno precedente, in previsione di questa operazione, la Mercury ritirò dal mercato la Park Lane, che fu infatti sostituita dalla Marquis. In seguito, negli anni novanta, il nome Park Lane venne utilizzato per un allestimento della Grand Marquis.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Gunnell, Standard Catalog of American Cars 1946-1975, Iola, Krause Publications Inc, 1987, ISBN 978-08-73410-96-0.
- (EN) Kelly Flory, American Cars 1960-1972, Jefferson, Stati Uniti, McFarland & Coy, 2004, ISBN 0-78641-273-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mercury Park Lane
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La Mercury Park Lane nei film e nelle serie televisive – IMCDB, su imcdb.org.