Max Glashoff (Amburgo, 12 novembre 1912 – 25 aprile 2008) è stato uno scrittore tedesco.
Dal 1980 al 1984 fu presidente onorario della Deutsche Buddhistische Union.[1]
Biografie
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver studiato le varie religioni del mondo, nel 1948 Glashoff si avvicinò al buddismo. Il 22 agosto 1965 fu accolto nell'ordine Arya Maitreya Mandala da Lama Anagarika Govinda con il nome di Sarvamitra.
Dal 1960[2] al 1984, Glashoff fu presidente dell'Unione Buddista Tedesca, che rappresentò alle conferenze internazionali della World Fellowship of Buddhists a Kuala Lumpur nel 1969, a Colombo nel 1972 e a Bangkok nel 1976 e 1978[3].
Max Glashoff, che è stato temporaneamente membro del consiglio di amministrazione dell'Organizzazione Buddista Mondiale, nel 1984 fu nominato presidente onorario dell'Unione Buddista Tedesca. Glashoff non si reputò mai un rappresentante del buddismo dogmatico[4]:
«Dopo aver studiato a lungo gli insegnamenti del Buddha, sono giunto alla conclusione che non sono un 'buddista'! Ho accettato le raccomandazioni dell'Illuminato come linea guida per la mia esistenza, allo scopo di porre fine, per quanto possibile, alla sofferenza autocreata.»
Glashoff fu autore di numerosi saggi e scritti vari sul buddismo, molti dei quali pubblicati in Asia.
Max Glashoff fu sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Ohlsdorf. Si trova a sud della cappella 2 nella piazza S 16.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Was ist Buddhismus. Hamburg 1980
- Die Lehre des Buddha: Ein Weg zu sich selber, ein Weg zu den anderen, ein Weg aus allem heraus. Hamburg: Buddhistische Gesellschaft 1996
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ World Fellowship of Buddhists. News Bulletin Vol. 1–2, Bangkok 1964. La presente voce si basa sui dati biografici di questo articolo, se non diversamente documentato.
- ^ Martin Baumann (Hrsg.): Helmut Klar. Zeitzeuge zur Geschichte des Buddhismus in Deutschland. Konstanz 1995, p. 85, citato anche a pp. 15, 18, 94–96, 97, 110 (Digitalisat)
- ^ Friedrich Reg: 50 Jahre World Fellowship of Buddhists (WFB) 1950–2002
- ^ Günther Neumeyer: „Buddhismus und die Zufälle.“ In: Buddhistische Monatsblätter 1/2010, pp. 5–7
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Martin Baumann: Deutsche Buddhisten. Geschichte und Gemeinschaften. Marburg, 2. Auflage 1995, ISBN 3-927165-32-8
- Hellmuth Hecker: Buddhismus in Deutschland. Eine Chronik. Deutsche Buddhistische Union, Hamburg 1978.
- Siegfried von Kortzfleisch: Asien Missioniert im Abendland. Kreuz-Verlag 1962