Mattia delle oche (in ungherese: Lúdas Matyi)[1] è un poemetto epico scritto da Mihály Fazekas nel 1804 e pubblicato per la prima volta nel 1817. È ispirato ad una celebre fiaba ungherese di origini sconosciute.
Da esso venne tratto il film di animazione del 1977 Mattia, l'astuto e l'oca, prodotto da Attila Dargay.[2]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Mattia rappresenta il tipico paesanotto dal cervello fino, simile a Bertoldo, ma di una pateticità e di un'arguzia consapevole che lo rendono quasi poetico.
Il possidente Döbröghy, signore del villaggio, gli toglie al mercato prepotentemente le oche e per di più lo fa bastonare. Mattia cova in sé una rancorosa vendetta verso il potente e si ripromette di restituirgli tre volte le legnate prese.
Mattia riesce, con abili astuzie, a consumare la sua vendetta. Riuscirà nella sua impresa travestendosi per ben tre volte: da donna, da falegname ed infine da prete, vendicando così la prepotenza del signorotto Döbröghy.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Maria Teresa Angelini, Le fiabe popolari ungheresi (PDF), p. 3. URL consultato il 10 giugno 2020.
- ^ Mattia, l'astuto e l'oca, in Il mondo dei doppiatori, Antonio Genna. URL consultato il 10 giugno 2020.
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