Marcello Pucci Boncambi | |
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Nascita | Perugia, 21 luglio 1904 |
Morte | Mar Tirreno, 10 aprile 1944 |
Cause della morte | Assassinio |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Marina |
Grado | Capitano di fregata |
Guerre | Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Comandante di | torpediniera Cigno cacciatorpediniere Granatiere |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Navale di Livorno |
dati tratti da Marina Difesa[1] | |
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Marcello Pucci Boncambi (Perugia, 21 luglio 1904 – Mar Tirreno, 10 aprile 1944) è stato un militare e marinaio italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Perugia il 21 luglio 1904.[2] Arruolatosi nella Regia Marina, entrò tredicenne alla Regia Accademia Navale di Livorno, ottenendo la nomina a guardiamarina nel 1922.[1] Fu promosso sottotenente di vascello nel 1924 e tenente di vascello nel 1927. Fu imbarcato su diverse unità navali, e nel 1928 frequento il 5º Corso di Osservazione aerea presso la Scuola di Taranto, al termine del quale fu messo a disposizione del Ministero dell'aeronautica.[2] Considerato un pioniere della cooperazione aeronavale, ricoprì anche l'incarico di insegnante di Arte Militare Navale presso la Scuola di Osservazione Aerea di Grottaglie.[1] Divenuto capitano di corvetta nel 1936, prese parte alla guerra d'Etiopia (1935-1936) imbarcato sull'esploratore Antonio Pigafetta, ed al termine della guerra fu trasferito in servizio presso la 186ª Squadriglia idrovolanti, poi alla 184ª Squadriglia di Messina e infine nel servizio aereo del Dipartimento Militare Marittimo di Napoli.[1] Nel gennaio 1939 frequentò la Scuola di guerra aerea, e al termine dei corsi assunse il comando della torpediniera Cigno con la quale si distinse durante le azioni di sbarco in Albania nell'aprile 1939.[2] Il 20 maggio 1940 fu assegnato a prestare servizio presso Comando Supermarina, e nel febbraio 1941 ricevette la promozione a capitano di fregata.[1] Dall'8 agosto 1943 si imbarcò come comandante sul cacciatorpediniere Granatiere, e dopo l'armistizio dell'8 settembre, dal 4 del mese di dicembre fu nominato comandante della Difesa Marittima della Maddalena, in Sardegna.[2]
Il 10 aprile 1944,[1] mentre a bordo del M.A.S. 505 stava navigando alla volta di Bastia, con l'incarico di dirimere una vertenza sorta tra marinai italiani e francesi, fu ucciso da alcuni marinai ammutinatisi.[3] I sottufficiali Giuseppe Cattaneo e Adelchi Vedana, e i sottocapi Antonio Cesare Dorio, Egidio Silvestri e Federico Azzalin Altovillo si impossessarono dell'unità con le armi,[4] e, oltre a lui[N 1] uccisero anche il comandante del M.A.S., sottotenente di vascello Carlo Sorcinelli, e il tenente di vascello Primo Sarti, ferendo anche un altro sottufficiale, e diressero poi per Porto Santo Stefano, dove consegnarono il MAS ai tedeschi.[4] Questi ultimi disposero che le salme dei tre ufficiali fossero tumulate nel cimitero di Orbetello con tutti gli onori militari, alla presenza di un picchetto armato italo-tedesco.[4] Tutti e tre gli ufficiali furono successivamente decorati con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]
Appena saputo del fatto il principe Junio Valerio Borghese,[4] comandante della X MAS della Marina Nazionale Repubblicana, diede ordine di arrestare e processare gli esecutori materiali dell'assassinio,[4] ma essi erano già stati scarcerati dai tedeschi, malgrado le furiose proteste della marina della RSI, dopo aver passato un breve periodo di detenzione nel carcere di Perugia.[4] Dopo la fine della guerra la sua salma venne esumata il 10 luglio 1945 e sottoposta ad autopsia, e il processo agli autori materiali, nel frattempo emigrati nelle Americhe, iniziò a La Spezia il 23 maggio 1947.[4] Dopo undici anni, i due autori principali del fatto, Giuseppe Cattaneo e Federico Azzalin Altovillo, furono condannati a trenta anni di carcere, che per effetto delle varie amnistie e condoni si ridussero a due.[4]
Recano il nome di Marcello Pucci Boncambi vie della sua città natale Perugia e di Roma.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 17 agosto 1947.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ferito da due proiettili che gli avevano perforato un polmone, fu infine assassinato con un colpo alla testa.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Marina Difesa.
- ^ a b c d Combattenti Liberazione.
- ^ Tasselli 1997, p. 34.
- ^ a b c d e f g h i Tasselli 1997, p. 35.
- ^ Pucci Boncambi Marcello, su Quirinale.it. URL consultato il 9 novembre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Erminio Bagnasco, I MAS e le motosiluranti italiane 1906-1968, Roma, Ufficio Storico Marina Militare, 1969.
- Giuseppe Fioravanzo, La Marina dall'8 settembre 1943 alla fine del conflitto, Roma, Ufficio Storico Marina Militare, 1971.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume secondo (1941-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965.
- Sergio Nesi, Decima Flottiglia Nostra, Milano, Ugo Mursia Editore, 1986.
- Periodici
- Silvio Tasselli, La scomparsa del MAS 541, in Storia Militare, n. 45, Parma, Ermanno Albertelli Editore, giugno 1997, pp. 32-38.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Marcello Pucci Boncambi, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Marcello Pucci Bocambj, su Combattenti Liberazione, http://www.combattentiliberazione.it. URL consultato il 5 marzo 2020.
- Marcello Pucci Bocambj, su Marina Difesa, http://www.marina.difesa.it. URL consultato il 5 marzo 2020.