Malga Zurés | |
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Localizzazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Trentino Alto Adige |
Città | Nago-Torbole |
Informazioni generali | |
Tipo | Linea fortificata |
Altezza | 685 m |
Condizione attuale | Edificio chiuso ma ben conservato |
Informazioni militari | |
Termine funzione strategica | 1918 |
Occupanti | Impero austro-ungarico |
Azioni di guerra | Linea difensiva del fronte austriaco |
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Malga Zurés (nota anche come Malga Zurez o Zires) è un vasto territorio e un punto panoramico (685 m) nel comune di Nago-Torbole nella provincia autonoma di Trento. Durante la prima guerra mondiale il sito, grazie alla sua posizione strategica, fu utilizzato dagli austriaci come linea difensiva nel settore dell'Alto Garda[1].
È considerato un punto di riferimento storico e luogo della memoria.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal 1880 gli austriaci iniziarono a costruire un percorso difensivo lungo le sponde del Garda Trentino, con possenti opere di fortificazione come trincee, gallerie e la fortificazione del complesso del Segrom, collegata a Malga Zurés tramite trincea[2]. Nell'estate del 1915 gli austriaci potenziarono l'area della malga, che divenne una delle più importanti fortificazioni sulle pendici del Monte Baldo Nord.
Malga Zurés ha un'importanza rilevante poiché è stato il luogo di un episodio cruciale durante la Prima guerra Mondiale. Si parla della cosiddetta Battaglia di Malga Zurez, avvenuta il 30 dicembre 1915[3]. Il generale Andrea Graziani ordinò la conquista della malga e, nella notte fra il 30 e il 31 dicembre, il Battaglione Verona e il Val D'Adige attaccarono la posizione nemica arrivando fino alla postazione di Doss Alto di Nago (705 m). Accanto al battaglione veronese è impegnato anche il battaglione lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti, di cui fanno parte importanti personaggi del movimento futurista come Umberto Boccioni e Filippo Tommaso Marinetti, che hanno lasciato diverse testimonianze di vita militare[4].
La battaglia si concluse in tragedia per le truppe italiane: la roccaforte Malga Zurés rimase in mano agli austriaci, mentre gli italiani si stanziarono a Doss Casina (978 m), Doss Remit e Doss Alto[3]. La battaglia causò 57 morti, numerosi feriti e dispersi, molti di questi appartenevano al battaglione Verona e una parte al battaglione del Val d'Adige.
Oggi la malga è una meta di escursionismo di notevole importanza, in particolare per le numerose testimonianze della Prima guerra Mondiale che si trovano lungo il percorso: le tombe dei caduti, le trincee della guerra, caverne, pozzi e gallerie[5].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Malga Zurés si raggiunge facilmente attraverso un percorso che inizia nel bosco per poi diventare per lo più pianeggiante. Rimangono ancora visibili lungo il sentiero le testimonianze del conflitto: sono presenti infatti lapidi dei volontari che caddero durante la guerra, i resti delle cucine da campo, rifugi, caverne e gallerie, dove, però, in alcune di queste è sconsigliato accedere per motivi di sicurezza. Visitabile invece è il piccolo cimitero di guerra nei pressi della malga, a Doss Alto. Grazie a questi reperti il percorso che si fa per arrivare alla malga viene chiamato Sentiero della Memoria[6].
Vicino alla zona della malga, salendo su di un roccione, troviamo una croce in memoria dei caduti della guerra, e che regala un vasto panorama sul Lago di Garda. La malga è di proprietà privata e rimane sempre molto conservata, così come tutto lo spazio intorno. Serafino Benolli ha donato la proprietà di Malga Zurés a suo fratello Padre Angelo Benolli. Vicino alla malga si trova un piccolo altare, dove si celebrano messe, e una croce. Di fronte all'altare è presente anche un busto in memoria del donatore Serafino Benolli[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Francesco Premi, Fortezza Monte Baldo. Un paesaggio militare tra natura e guerra, in Relazione dall'incontro "Giovani ricercatori veronesi", 18 aprile 2017, pp. pp. 260-262.
- ^ Francesco Premi, Fortezza Monte Baldo. Un paesaggio militare tra natura e guerra, in Relazione dall'incontro "Giovani ricercatori veronesi", 18 aprile 2017, pp. 260-262.
- ^ a b Associazione Nazionale Alpini, La battaglia di Malga Zurez, su www.anaverona.it. URL consultato l'11 maggio 2023.
- ^ Antonio Zandonati, I futuristi in azione : Doss Casina e Doss Remit, in «Annali / Museo storico italiano della guerra», 12- 13, 2004-2005, pp. 159-174..
- ^ Associazione Nazionale Alpini, La battaglia di Malga Zurez, su www.anaverona.it. URL consultato il 12 maggio 2023.
- ^ Elena Dai Prà e Nicola Gabellieri, Imago proelii. La cartografia storica della Prima Guerra Mondiale dal Museo Storico della Terza Armata: spigolature per una analisi tipologica e semiologica, in Bollettino della Società Geografica Italiana, 5 aprile 2021, pp. 59–79, DOI:10.36253/bsgi.v3i1.445. URL consultato l'11 maggio 2023.
- ^ Malga Zures – ITALIA SOLIDALE – MONDO SOLIDALE, su italiasolidale.org. URL consultato l'11 maggio 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tiziano Bertè, Arditi e Alpini sul Dosso Alto di Nago (1915-1918), Museo Storico italiano della Guerra, Rovereto, 2005.
- Francesco Premi, Fortezza Monte Baldo. Un paesaggio militare tra natura e guerra, relazione dall'incontro "Giovani ricercatori veronesi" 18 aprile 2017, pp.260-262.
- Antonio Zandonati, I futuristi in azione: Doss Casina e Doss Remit, in «Annali / Museo storico italiano della guerra», 12- 13, 2004-2005, pp.159-174.
- Mauro Zattera, Donato Riccadonna, Sentieri di confine: l'Alto Garda e Ledro nella Prima guerra mondiale, Associazione Riccardo Pinter, Museo Storico italiano della Guerra, Rovereto, 2008.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- https://www.trentinograndeguerra.it/context.jsp?area=101&ID_LINK=250&id_context=537, su trentinograndeguerra.it
- Associazione Nazionale Alpini, La battaglia di Malga Zurez, su anaverona.it.