MAIS BIANCOPERLA | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regione | Veneto |
Zona di produzione | Province di Padova, Treviso, Venezia Orientale e la parte orientale del territorio vicentino. |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati |
Il mais Biancoperla è un tipo di mais dal quale si ottiene una farina riconosciuta come prodotto tipico veneto[1], presidio di Slow Food. Le pannocchie sono affusolate con grandi chicchi vitrei, bianco perlacei e brillanti. Il biancoperla è una varietà di mais ad impollinazione libera (auto-fecondante).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Giacomo Agostinetti, agronomo di Cimadolmo, nei suoi Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa (edito alla fine Seicento) segnala la presenza diffusa di un "sorgoturco bianco", progenitore dell'attuale varietà Biancoperla, specie nel “Quartier del Piave”. La sua massiccia diffusione si colloca tuttavia nella seconda metà dell'Ottocento, grazie alla sua maggiore conservabilità rispetto alle concorrenti varietà dell'epoca. A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, la produzione del Biancoperla è andata riducendosi, soppiantata da quella delle varietà ibride farinose dalla resa più elevata.
Uso in cucina
[modifica | modifica wikitesto]La farina di Mais Biancoperla viene utilizzata per la preparazione della polenta bianca in accompagnamento spesso ai piatti di pesce "povero": marson, schie, moeche, masenete, gamberi, baccalà. Nel veneziano, padovano e trevisano viene utilizzata anche in abbinamento ad antipasti e carne, sia cotta alla griglia che in umido.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Veneto – anno 2012, consultabile su www.regione.veneto.it