Maggiore Baracca | |
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Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile oceanico |
Classe | Marconi |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | OTO di La Spezia |
Impostazione | 1º marzo 1939 |
Varo | 21 aprile 1940 |
Entrata in servizio | 10 luglio 1940 |
Destino finale | affondato l’8 settembre 1941 dal cacciatorpediniere HMS Croome |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | in emersione: 1.191 t in immersione: 1489 t |
Lunghezza | 70,04 m |
Larghezza | 6,82 m |
Pescaggio | 4,72 m |
Profondità operativa | 100 m |
Propulsione | 2 motori diesel CRDA, 3250 HP 2 motori elettrici Marelli, 1500 HP |
Autonomia | 10.500 miglia a 8 nodi in superficie 110 miglia a 3 nodi in immersione |
Equipaggio | 7 Ufficiali 50 Sottufficiali e Comuni |
Armamento | |
Artiglieria | 1 cannone da 100/47 Mod. 1938, 4 mitragliere AA Breda Mod. 31 da 13,2mm (2 binate) |
Siluri | 8 tubi lanciasiluri da 533 mm |
informazioni prese da [1] | |
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Il Maggiore Baracca è stato un sommergibile della Regia Marina. L'unità prese il nome da Francesco Baracca, asso dell'aviazione della prima guerra mondiale.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Non appena fu completato, se ne decise l'invio in Atlantico[2]. Il 31 agosto 1940 (al comando del capitano di corvetta Enrico Bertarelli[3] dal 10 luglio) partì da La Spezia e il 7 settembre passò lo stretto di Gibilterra, raggiungendo il 12 la zona d'operazione (a nordovest di Madera) ove stazionò sino al 30 senza risultati; diresse poi per Bordeaux, sede della base italiana di Betasom[4]. Il 1º ottobre s'imbatté nel piroscafo greco Aghios Nikolaos (3687 tsl[4]) che fermò e controllò per verificare che non fosse impiegato a favore degli Alleati; dato però che il carico – zinco e legname – era diretto a Belfast e presumibilmente impiegabile a fini bellici, la nave fu fatta abbandonare dall'equipaggio e poi affondata a colpi di cannone[5]. Il 6 ottobre il Baracca giunse a Bordeaux[4].
Il 24 ottobre il sommergibile salpò per la seconda missione, da svolgersi a ovest delle coste scozzesi[4]. L'esito della missione fu deludente: il 31 ottobre lanciò un siluro contro un mercantile ma non riuscì a colpirlo e rischiò anzi di venire speronato; l'indomani individuò un convoglio ma lo perse poi di vista[4]; ebbe vari altri avvistamenti e compì anche un secondo attacco ma senza risultati, mettendo inoltre in evidenza una velocità molto inferiore a quella prevista e mostrata dalle prove (tanto da non riuscire nemmeno ad eguagliare quella dei trasporti attaccati) e riportando vari danni per la violenza del mare[6]. Si avviò poi sulla rotta di rientro riuscendo infine a cogliere, il 18 novembre, un risultato: s'imbatté nel piroscafo britannico Lilian Moller (4866 tsl), che aveva perso il contatto con il proprio convoglio, l'«SLS. 53», e lo affondò con due siluri[7][4].
Dal 19 gennaio al 18 febbraio 1941 compì una terza missione in acque irlandesi, senza cogliere alcun successo[4] e cercando anche infruttuosamente, a fine gennaio, una portaerei la cui presenza in zona era stata segnalata da Betasom[8].
In aprile svolse un'altra inconclusiva missione a ovest di Lisbona[9], tornando in porto il 4 maggio[4].
In giugno effettuò una quinta missione priva di risultati; il 27 del mese individuò un cacciatorpediniere ma non riuscì ad attaccarlo a causa del mare mosso[4].
Successivamente il comando del sommergibile fu assunto dal tenente di vascello Giorgio Viani il 13 agosto 1941[10].
Verso fine agosto lasciò Bordeaux per quella che fu la sua ultima missione, a ponente dello stretto di Gibilterra[10]. Il 5 settembre cannoneggiò e affondò la piccola motonave cisterna Trinidad (494 tsl)[4], ma l'attribuzione dell'affondamento al Baracca è incerta e diverse fonti assegnano questo affondamento al sommergibile tedesco U. 95[11].
Due giorni dopo il sommergibile si mise in cerca di un convoglio segnalato dalla base e l'8 settembre fu rilevato dal radar del cacciatorpediniere HMS Croome (di scorta al convoglio «HG. 72») a oltre 7500 metri di distanza, dovendo immergersi; fu bombardato con due scariche di bombe di profondità, la seconda delle quali causò gravi danni – spegnimento delle luci, motori e timone fuori uso, infiltrazioni d'acqua a poppa – obbligando il Baracca all'emersione]; il sommergibile aprì poi il fuoco con i cannoni ma fu subito cannoneggiato e mitragliato venendo messo fuori uso; mentre venivano avviate le manovre di autoaffondamento e l'equipaggio iniziava ad abbandonare il Baracca, il Croome lo speronò a poppavia della torretta affondandolo in pochi istanti assieme a 28 uomini (3 ufficiali e 25 fra sottufficiali e marinai[12]), mentre 32 (fra cui il comandante Viani) furono recuperati (e fatti prigionieri) dal cacciatorpediniere britannico[13][10] (il Croome riportò nello speronamento gravi danni, necessitando di un mese di riparazioni[14].
Il Baracca aveva svolto 6 missioni di guerra, tutte in Atlantico, percorrendo complessivamente 23.296 miglia in superficie e 1566 in immersione[15].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cristiano D'Adamo, R. Smg. Maggiore Baracca, su regiamarina.net. URL consultato il 20 aprile 2018.
- ^ Sommergibile Maggiore Baracca, su trentoincina.it.
- ^ Giorgerini, p. 441.
- ^ a b c d e f g h i j Regio Sommergibile Baracca, su xmasgrupsom.com.
- ^ Giorgerini, pp. 441-442.
- ^ Giorgerini, pp. 468-469.
- ^ Giorgerini, p. 468.
- ^ Giorgerini, p. 482.
- ^ Giorgerini, p. 489.
- ^ a b c Giorgerini, p. 499.
- ^ Trinidad (Panamanian Motor merchant) - Ships hit by German U-boats during WWII, su uboat.net.
- ^ Non Dimentichiamoli - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici, su betasom.it.
- ^ Sommergibile Baracca - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici, su betasom.it.
- ^ (EN) Daily Event for September 8, 2009 RIN Maggiore Baracca, su maritimequest.com.
- ^ Attività Operativa, su regiamarina.net.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, ISBN 9788804505372.