Lucio Salvini (Milano, 1937) è un produttore discografico, direttore artistico e giornalista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Inizia la carriera di giornalista lavorando negli anni '50 al Corriere Lombardo[1]; entra nel mondo discografico nel 1961 come addetto stampa alla Karim, dove conosce Fabrizio De André, per poi passare con lo stesso ruolo alla Dischi Ricordi nel 1963: in questa casa discografica dopo alcuni anni diventa prima direttore artistico e poi direttore generale, ruolo che manterrà per diciassette anni[2], per poi diventare amministratore delegato della Fonit-Cetra per dieci anni[3].
Continua l'attività di giornalista lavorando per Musica e dischi, e si dedica anche alla scrittura di programmi televisivi, tra cui nel 1969 La filibusta, con Franco Franchi e Tinin Mantegazza; in Ricordi lavora con artisti come Gino Paoli, Enzo Jannacci, Lucio Battisti e Luigi Tenco (di cui pubblica postumo il provino di Se stasera sono qui[4].
Nel 1969 è l'unico discografico italiano presente al Festival di Woodstock, grazie al fatto che la Ricordi distribuisce in quel periodo in Italia la Atlantic Records[5]
Nel 1973, a seguito delle scarse vendite dell'album di Edoardo Bennato Non farti cadere le braccia, invita il cantautore a smettere di cantare per dedicarsi alla professione di architetto[6], proponendogli però dopo qualche mese l'incisione del 45 giri Salviamo il salvabile/Ma che bella città[7]. Qualche anno dopo Bennato rappresenterà Lucio Salvini e Guido Rignano, direttore della Ricordi, nella canzone Il gatto e la volpe, dall'album del 1977 Burattino senza fili[8][9].
Nel 1980 fonda, insieme a Fabrizio De André, Dori Ghezzi e Giuseppe Gramitto Ricci la Fado, distribuita dalla Ricordi.
Nel 1989 Lucio Salvini è il fautore del ritorno discografico di Mia Martini con la partecipazione al Festival di Sanremo con Almeno tu nell'universo[10].
Negli anni duemila si è dedicato alla scrittura, pubblicando nel 2015 un libro con le sue esperienze nel mondo discografico, Non erano solo canzonette, e un romanzo sulla morte di Caravaggio, L'ultimo respiro del corvo, scritto con Silvia Brena e pubblicato nel 2019.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ I ricordi del discografico Lucio Salvini: «I sassi firmati da Gino Paoli e il cane gonfiabile di Jannacci, a Milano il museo del pop», su Corriere.it. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ L’epoca d’oro della Canzone Italiana, su musicamorfosi.it. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ Lucio Salvini, su ilpostodelleparole.typepad.com. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ Franco Daldello e cinquant'anni di storia della musica italiana, su faremusic.it. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ «Woodstock? Io c’ero». L’unico italiano fu il discografico Lucio Salvini, su ilsole24ore.com. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ L'episodio è stato raccontato dallo stesso Bennato in Maurizio Becker, Forever Young, intervista ad Edoardo Bennato pubblicata in Musica Leggera n° 10 di aprile 2010, pag. 6
- ^ Edoardo Bennato, “Non c’è” sembra un unico, infinito, concerto, su sorrisi.com. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ Edoardo Bennato, su palazzoducale.genova.it. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ Non erano solo canzonette, su pressreader.com. URL consultato il 10 settembre 2024.
- ^ Lucio Salvini: “Vi racconto la Mia Martini con cui ho vissuto e lavorato”, su recensiamomusica.com. URL consultato il 10 settembre 2024.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lucio Salvini, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi.