Perseguidos por Pablo Escobar (Los Pepes) | |
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Attiva | 1992 - 1993 |
Nazione | Colombia |
Contesto | Guerra civile colombiana |
Ideologia | Giustizia privata |
Alleanze | Cartello di Cali |
Componenti | |
Fondatori | Fidel Castaño |
Attività | |
Azioni principali | Attentati contro il Cartello di Medellín |
Fonti nel testo | |
Voci su unità paramilitari in Teknopedia |
Los Pepes (acronimo spagnolo per Perseguidos por Pablo Escobar, let. "Perseguitati da Pablo Escobar") è il nome con cui era nota un'organizzazione paramilitare operante in Colombia tra il 1992 e il 1993, impegnata in una sanguinosa lotta contro il cartello di Medellín guidato da Pablo Escobar, che sfociò in una serie di attentati ai parenti e alleati del boss. Questi, una volta catturati venivano uccisi, ma non prima di aver subito torture e mutilazioni.
Collusione con le autorità
[modifica | modifica wikitesto]I Los Pepes intrattennero nel loro periodo d'attività rapporti di reciproca collaborazione con la Polizia Nazionale colombiana, in particolare fornendo ragguagli all'unità speciale Blocco di Ricerca (Bloque de Búsqueda) e ricevendo, in cambio, sostegno dalle autorità.[1] Di questa intesa tra Polizia e Los Pepes parlò l'autore Mark Bowden nel suo libro Killing Pablo (ISBN 0-14-200095-7).
Si è anche ipotizzato un possibile legame tra la DEA e la provenienza sconosciuta dei fondi con i quali si finanziavano i Los Pepes. Pare infatti che la direzione americana antidroga finanziasse le attività del gruppo paramilitare per permettergli l'ingaggio di scontri armati e raid contro gli uomini di Escobar in cambio di informazioni utili su traffici di droga.
Seguendo la pista del sostegno americano si è anche parlato di collusioni nascoste con l'Intelligence Support Activity, uno speciale gruppo costituito per operazioni segrete e di insabbiamento all'epoca noto sotto il nome in codice Centra Spike. L'ISA stava muovendosi alla ricerca di Escobar e per farlo colluse le proprie attività con quelle dei Los Pepes fornendo loro assistenza, anche se si parlò di un coinvolgimento della CIA dietro tutta la faccenda.
Al fine di fare luce sugli eventi ancora messi sotto chiave negli archivi governativi, l'Institute for Policy Studies ha avviato una causa legale contro la CIA appellandosi al Freedom of Information Act dopo che gli è stato negato il consenso di ricercare ulteriori informazioni riguardo ai legami tra CIA, DEA e Los Pepes.[2]
Il dopo-Escobar
[modifica | modifica wikitesto]Con la morte di Pablo Escobar nel 1993, il gruppo aveva raggiunto il proprio obiettivo (anche se non furono i Los Pepes a uccidere il trafficante) e iniziò a disgregarsi. Diverse figure di rilievo decisero di continuare con la lotta armata, subentrando per esempio nelle Autodefensas Unidas de Colombia (Autodifese unite di Colombia).
I fratelli Castaño (Carlos 1965-2004, Vicente e Fidel, scomparsi 1994) fondarono diversi gruppi paramilitari impegnati nella guerra ai gruppi guerriglieri presenti nel paese, e diedero l'impulso decisivo alla creazione dell'AUC.
Diego Murillo, detto Bejarano Don Berna, entrò dapprima nel mondo del narcotraffico diventando un importante signore della droga per poi entrare a far parte anch'egli delle AUC.