Circo romano di Tessalonica:[1] legato alla famosa vicenda dell'eccidio compiuto per ordine di Teodosio (7.000 morti). A causa di questo eccidio Teodosio I subì la penitenza impostagli da Ambrogio a Milano.
La presenza dei resti di un circo romano è testimoniata da due fonti Ottocentesche, il d'Amelj e il Colasanto. Esse riportano che le antiche vestigia del monumento fossero nelle vicinanze dell'anfiteatro. In una delle due fonti, il d'Amelj, si ipotizza persino la presenza di un ulteriore circo presso il cosiddetto "Piano dei Puledri".
Circo romano di Milano,[2] ancora nel VII secolo dev'essere stato in buone condizioni (anche dopo la distruzione della città da parte dei Goti) perché vi fu incoronato Adaloaldo, figlio di Teodolinda.
La presenza di un circo romano a Palermo è desunta da una traduzione dell'Expositio totius mundi et gentium, ma non è chiaro se fosse presente nella stesura originale e debba quindi interpretarsi come un errore del traduttore, pur rimanendo credibile l'esistenza di una struttura del genere nella Palermo tardoantica[3].
Circo Massimo, databile all'incirca al II secolo a.C. in un'area dove già da tempo si svolgevano corse con i carri; solo nella seconda metà del novecento questa venne sgomberata dalle strutture che l'avevano ricoperta, permettendoci oggi la visione del perimetro del circo con i suoi resti.
Stadio di Domiziano o circo Agonale, che sorgeva nell'area attualmente occupata da piazza Navona, che ne ha conservato forma e destinazione d'uso fino a metà Ottocento.
Di un circo romano a Siracusa è fatto cenno nell'Expositio totius mundi et gentium, tuttavia non se ne conosce l'esistenza e non è attestato da altri dati[3].
^abcdeRaymond G. Chase: Ancient Hellenistic and Roman amphitheatres, stadiums, and theatres: the way they look now. P. E. Randall, Portsmouth 2002, ISBN 1-931807-08-6
^abcVedi ad esempio John H. Humphrey, Roman Circuses: Arenas for Chariot Racing, University of California Press, 1986, pp. 575-576. Su Palermo l'A. ritiene che non sia impossibile la presenza di tali edifici, ma che anzi sia una possibile candidata ad ospitare un qualche tipo di circo (pagina 575), mentre di Catania e Siracusa ritiene che la presenza di animali molto potenti e competitivi possa essere un indizio della rivalità tra le due città siciliane nella tarda antichità (pagina 576).