Lissa (mitologia)

Lissa (in greco antico: Λύσσα^?, Lýssa^[1], in attico Λύττα, Lýtta^[2]) è, nella mitologia greca, la dea della rabbia ardente e del furore cieco^[3].

Mito

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È nata dall'unione di Nix e del sangue di Urano.^[4] Lissa è rappresentata da Euripide nell'Eracle come una Furia: per ordine di Era, Iride la conduce al cospetto di Eracle perché se ne impossessi; l'eroe, impazzito per furore, uccide la moglie e i figli. Rappresenta un personaggio abbastanza spietato e colmo di terribili sfaccettature, prime tra tutte la crudeltà; pur rappresentando la pura pazzia di Eracle, Euripide sceglie di connotare la furia di Lissa con un minimo di furbizia, come si addice a tutti i demoni: non condivide la scelta di Era e si ribella alla sua decisione, ma essendo costretta ad agire, lo fa nel modo più terribile, spietato e crudele.^[5]

Secondo un altro mito, raffigurato su un cratere a campana conservato al Museum of Fine Arts di Boston,^[6] Lissa fece impazzire i cani del giovane Atteone per uccidere il loro padrone, dopo che il cacciatore aveva visto Artemide nuda mentre faceva il bagno e non aveva distolto lo sguardo.^[7]

Note

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^ Lorenzo Rocci, Vocabolario greco-italiano, Roma: Società Anonima Editrice Dante Alighieri, 1951, p. 1166
^ (EN) Henry Liddell e Robert Scott, λύσσα, in A Greek-English Lexicon, 1940.
^ «LISSA». In: André de Claustre, Dizionario mitologico, ovvero della favola, poetico storico. In cui esattamente si spiega l'origine degli dei, de' semidei, e degli eroi dell'antico gentilesimo, i misterj, i dogmi, il culto, i sacrifizj, i giuochi, le feste, e tutto ciò che appartiene alla religione de' gentili, Opera del sig. ab. Declaustre, tradotta dal francese, Tomo III, Napoli: a spese di Michele Stasi, 1785, p. 59 (Google libri).
^ Euripide, Eracle, 843-844; Schirmer.
^ Euripide, Eracle, 822 segg.
^ Scheda del vaso.
^ (EN) Martin Robertson, The Art of Vase-Painting in Classical Athens, Cambridge University Press, 1992, pp. 211 segg..

Bibliografia

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(DE) Adolf Schirmer, Ausführliches Lexikon der griechischen und römischen Mythologie, a cura di Wilhelm Heinrich Roscher, II, 2, Leipzig, Teubner, 1890-1897, coll. 2213-2214.