Licinio (230 a.C. circa – 160 a.C. circa) è stato un commediografo e poeta romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di lui non si sa altro se non che viene inserito al quarto posto nella classifica dei commediografi fatta da Volcacio Sedigito[1]; forse va identificato con il Licinius Imbrex commediografo, contemporaneo di Ennio e Plauto[2] e citato da Aulo Gellio.
Commedie
[modifica | modifica wikitesto]Se Licinio è identificabile con Licinio Imbrex, ci resta solo un distico da una commedia intitolata Neera[3]:
«Non voglio che ti chiamino Neèra,
ma Neriene, perché fosti data
in matrimonio a Marte.»
Nel frammento, è citata la divinità romana Neriene, sposa di Marte.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- O. Ribbeck, Scenicae Romanorum poesis fragmenta, II, Comicorum fragmenta, Leipzig, 1898, pp. 39 ss.