Li Xiaomeng[1], nota anche con lo pseudonimo di Liooon (12 maggio 1996), è una videogiocatrice cinese di Hearthstone.
È la prima donna a vincere le Hearthstone Grandmasters Global Finals[2] e a vincere un torneo eSport alla BlizzCon. Il 2 novembre 2019, in rappresentanza della Cina[3] alle Hearthstone Global Finals, ha sconfitto Bloodyface[4] (Brian Eason, in rappresentanza degli Stati Uniti d'America) diventando l'Hearthstone Global Champion[5], aggiudicandosi un premio di 200.000 dollari[2]. È stata la prima donna a vincere un BlizzCon Global Championship[6] e il primo Hearthstone Global Champion della Cina continentale dall'inizio dei tornei nel 2014.
Il suo nome su Battle.net, VKLiooon[4], è composto dal nome della sua squadra, VK (Valiant Knighthood[7]), e da una deliberatamente errata ortografia di Lion (leone in italiano), anche se il suo nome cinese è 晓萌, che significa germogliare all'alba.
È laureata in Legge.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Li" è il cognome.
- ^ a b Luca Salerno, Hearthstone, VKLiooon è la prima giocatrice a ottenere il titolo di World Champion, su Tom's Hardware, 3 novembre 2019. URL consultato il 5 ottobre 2020 (archiviato il 5 ottobre 2020).
- ^ Hearthstone Esports, Hearthstone Global Finals - Player Spotlights: VKliooon, su YouTube.
- ^ a b c Stefano Silvestri, VKLiooon conquista i Grandmasters di Hearthstone e scrive la storia degli eSports, su La Gazzetta dello Sport, 3 novembre 2019. URL consultato il 5 ottobre 2020 (archiviato il 5 ottobre 2020).
- ^ Hearthstone Esports, A CLEAN SWEEP!! VKLIOOON HAS WON THE HEARTHSTONE GLOBAL FINALS!!!, su Twitter, 3 novembre 2019. URL consultato il 5 ottobre 2020 (archiviato il 2 novembre 2019).
- ^ (EN) John Robinson, VKLiooon Becomes First Woman to win a BlizzCon Championship, su DBLTAP, 3 novembre 2019. URL consultato il 5 ottobre 2020 (archiviato il 4 novembre 2019).
- ^ Xiaomeng “VKLiooon” Li è la prima Campionessa del mondo di HearthStone, su Rolling Stone Italia, 6 novembre 2019. URL consultato il 5 ottobre 2020 (archiviato il 5 agosto 2020).