legge sui rapporti tra lo Stato e gli istituti scolastici privati | |
---|---|
Titolo esteso | Loi sur les rapports entre l'État et les établissements d'enseignement privés |
Tipo legge | disegno di legge ministeriale |
Proponente | Michel Debré |
Promulgazione | 29 dicembre 1959 |
In vigore | 3 gennaio 1960 |
Abrogazione | 22 giugno 2000 |
Sostituita da | Codice dell'educazione |
La legge sui rapporti tra lo Stato e gli istituti scolastici privati, nota come legge Debré (dal nome di Michel Debré, Primo ministro e Ministro dell'istruzione), è una delle principali leggi francesi in materia di istruzione. Fu adottata il 29 dicembre 1959.
Nel 2000 fu oggetto di un'abrogazione tecnica, necessaria per la sua incorporazione, a diritto invariato, nel Codice dell'educazione.
Origine
[modifica | modifica wikitesto]La legge Debré giunse in un momento difficile per l'istruzione privata in Francia. Sebbene il Regime di Vichy avesse favorito l'istruzione privata, i successivi governi repubblicani avevano abolito le sovvenzioni concesse precedentemente. L'istruzione privata rimase un punto di scontro politico tra la destra e la sinistra repubblicana, favorevole al sistema scolastico libero, laico e obbligatorio di Jules Ferry[1].
La guerra per la legislazione scolastica continuò negli anni Cinquanta. Nel settembre 1951 fu approvata la legge Marie-Barangé, che sovvenzionava con l'equivalente di 60 euro all'anno le famiglie che iscrivevano i figli nelle scuole private. I governi successivi cercarono di preparare una mediazione per uscire da questa guerra politica: accettare sovvenzioni pubbliche per l'istruzione privata in cambio di un maggiore controllo pubblico su questi istituti[1].
Tra giugno e ottobre Michel Debré istituì una commissione, presieduta dal socialista Pierre-Olivier Lapie[2]. Il progetto preliminare fu pronto a novembre. Charles de Gaulle lo rilesse e lo revisionò. Il progetto fu così accorpato ad un altro, preparato da André Boulloche, Ministro dell'istruzione pubblica. Il Consiglio di Stato si pronunciò sul testo il 15 dicembre. Boulloche si dimise dopo i virulenti dibattiti del 22 dicembre e Debré assunse il suo incarico ad interim. La legge fu promulgata il 31 dicembre 1959[1].
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]La legge Debré introdusse un nuovo sistema di contratti tra lo Stato e le scuole private, opzionale per quest'ultime[3]. Lo Stato concedeva un aiuto, pretendendo in cambio che il programma di studi fosse lo stesso delle scuole pubbliche e, in particolare, che fosse reso opzionale l'insegnamento del catechismo. L'ispezione diventava obbligatoria e i bambini di fede diversa da quella insegnata nella scuola non potevano essere rifiutati.
Gli insegnanti erano retribuiti dallo Stato con le stesse tabelle salariali dei dipendenti delle scuole pubbliche. Tuttavia, le loro pensioni dipendevano dal regime generale e dai fondi pensione integrativi, fatto che comportava una differenza sia nella retribuzione netta (aliquota contributiva più alta) sia nei diritti pensionistici (le pensioni erano di solito molto più basse).
Sostanzialmente, le scuole cattoliche perdevano la propria autonomia (gestionale, organizzativa, didattica e amministrativa), sacrificando anche il carattere confessionale degli istituti che veniva compromesso dall'obbligatorietà dell'apertura interreligiosa e dell'esclusione di una materia caratterizzante come il catechismo.
Sviluppi futuri
[modifica | modifica wikitesto]La legge fu accolta con rassegnazione da laici e moderati. I più accaniti oppositori della legge si riunirono il 19 giugno 1960 al Bois de Vincennes per prestare il giuramento di Vincennes.
Due serie di decreti necessari per la sua applicazione furono adottati nell'aprile e nel luglio 1960. La legge fu applicata a partire dall'estate del 1960[4].
Essa fu abrogata dall'ordinanza del 22 giugno 2000 e incorporata, a diritto invariato, nel Codice dell'educazione.
Pierre Milza e Jean-François Sirinelli considerano la Legge Debré come una dei principali testi legislativi promossi da Michel Debré[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (FR) Bruno Poucet, L'État et l'enseignement privé: L'application de la loi Debré (1959), Presses universitaires de Rennes, 13 settembre 2019, ISBN 978-2-7535-6811-2.
- ^ (FR) Jean-Pierre Delannoy, Les religions au parlement français: du général de Gaulle (1958) à Valéry Giscard d'Estaing (1975), Editions du CERF, 2005, ISBN 978-2-204-07852-8. URL consultato il 24 settembre 2020.
- ^ (FR) Bertrand Dupin de Beyssat, 1850-1959 : Un siècle de discorde et de proximité: Une histoire de l'enseignement secondaire catholique dans le diocèse de Nantes de la loi Falloux à la loi Debré, FeniXX réédition numérique, 31 dicembre 1999, ISBN 978-2-402-07167-3.
- ^ (FR) Edmond Vandermeersch, École: église et laïcité : la rencontre des deux France : souvenirs autour de la loi Debré, 1960-1970, L'Harmattan, 2008, ISBN 978-2-296-05915-3.
- ^ (FR) Pierre Milza e Jean-François Sirinelli, Michel Debré, Premier ministre (1959-1962): actes du colloque organisé les 14, 15 et 16 mars 2002, Presses universitaires de France, 2005, ISBN 978-2-13-054404-3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Testo della legge Debré, su legifrance.gouv.fr.
- (FR) Jacques Robert, La loi dite loi Debré sur les rapports entre l’État et l'enseignement libre, su archivesdefrance.culture.gouv.fr. URL consultato il 24 febbraio 2014.