La legge Méline fu una misura protezionistica francese introdotta nel 1892. È nota come il più importante atto legislativo economico della Terza Repubblica e segnò un ritorno alle precedenti politiche protezionistiche che ponevano fine al periodo di libero scambio associato al Trattato Cobden-Chevalier del 1860. La legge è stata in parte vista come il risultato degli sforzi degli industriali per aiutare a combattere una minaccia economica esterna percepita per il mercato interno.
È stato detto che politicamente la legge era il riflesso di una crescente confluenza di interessi tra la borghesia industriale, i grandi proprietari terrieri e i contadini.[1] Prese in nome da Jules Méline, il 65º Primo ministro di Francia.[2][3][4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John H. Clapham, The Economic Development of France and Germany, 1815-1914, 1955, p. 182.
- ^ Golob, Eugene. The Meline tariff: French Agriculture and Nationalist Economic Policy (Columbia University Press, 1944) online.
- ^ Smith, Michael S. (1992) The Méline Tariff as Social Protection: Rhetoric or Reality? International Review of Social History, August, 37 : pp 230-243
- ^ Lebovics,Herman (1986) Protection against Labor Troubles: The Campaign of the Association de l'industrie franchise for Economic Stability and Social Peace during the Great Depression, 1880-1896", International Review of Social History 31 , 2, pp. 147-165.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- John H. Clapham, The Economic Development of France and Germany, 1815-1914, 1955, p. 182.