Le coniche (greco Conikà) è l'opera principale di Apollonio di Perga e viene considerata il suo capolavoro. Scritta intorno alla fine del III secolo avanti Cristo, fu un testo molto influente ed ha procurato all'autore il soprannome di Grande Geometra.
L'opera fu scritta in più fasi: una prima versione fu redatta ad Alessandria d'Egitto, su sollecitazione del geometra Neucrate. Fu però a Pergamo che, in epoca successiva, fu formulata la versione definitiva, come testimonia la dedica al re di Pergamo Attalo I contenuta nel IV e nel VII libro e come spiega Apollonio stesso nella lettera di introduzione al libro I, che indica i primi quattro libri di cui si compone l'opera come un'introduzione alle proprietà già conosciute. Proprio questi quattro libri ci sono giunti in versione originale, con i commentari di Eutocio, mentre il V, il VI e il VII libro sono pervenuti solo nella traduzione araba di Thabit ibn Corra e l'VIII è invece andato perduto. Questa seconda parte dell'opera è dedicata ad indagini innovative.
Gli otto libri dell'opera
[modifica | modifica wikitesto]- Il primo libro si compone di 60 proposizioni e si occupa delle sezioni coniche di triangolo, cerchio, ellisse, parabola e iperbole. Vi si teorizza l'uso di un unico cono per generare ellissi, parabole e iperboli modificando l'inclinazione del piano di intersezione.
- Nel secondo, composto da 53 proposizioni, Apollonio si occupa dello studio delle tangenti alle coniche.
- Il terzo contiene 56 proposizioni sui luoghi solidi. Il libro contiene la soluzione del problema di Pappo, così generalizzato da Cartesio:
- Date tre rette giacenti in un piano, trovare il luogo geometrico di un punto P che si muove in modo che il quadrato della distanza di P da una di queste rette sia proporzionale al prodotto delle distanze delle altre rette.
- Il libro quarto si compone di 57 proposizioni. Apollonio spiega di volervi dimostrare «in quanti modi le sezioni coniche possono incontrarsi l'una con l'altra senza coincidere totalmente».
- Il quinto libro si compone di 77 proposizioni dedicate principalmente alle tangenti e alle normali delle sezioni coniche.
- Il libro sesto si occupa in 33 proposizioni di «coniche e segmenti di coniche uguali e disuguali, simili e dissimili, oltre ad altre questioni trascurate da coloro che sono venuti prima di me», ancora citando Apollonio.
- Il libro settimo si occupa di diametri coniugati e contiene «molte nuove proposizioni concernenti diametri di sezioni».
- L'ultimo libro è noto soltanto grazie a un commento di Eutocio.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]La prima edizione de Le coniche, in greco e latino, fu pubblicata a Bologna da Federico Commandino nel 1566 e in seguito a Oxford da Edmund Halley nel 1710. Il volume contiene anche una ricostruzione dell'ottavo libro. Alla fine del XIX secolo Johan Ludvig Heiberg pubblicò a Lipsia Apollonii Pergaei quae graece exstant cum commentariis antiquis, un'edizione critica dei quattro libri pervenuti in lingua originale con traduzione in latino.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Conics, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.