Lazy Jones videogioco | |
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Schermata su MSX | |
Piattaforma | Commodore 64, ZX Spectrum, MSX, Tatung Einstein |
Data di pubblicazione | 1984 MSX, Tatung: 1985 |
Genere | Piattaforme, minigiochi |
Tema | Variabile |
Origine | Regno Unito |
Sviluppo | David Whittaker (C64), Simon Cobb (ZX) |
Pubblicazione | Terminal Software |
Design | David Whittaker |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | Joystick, tastiera |
Supporto | Cassetta |
Lazy Jones è un videogioco di genere misto per Commodore 64, ZX Spectrum, MSX e Tatung Einstein. È stato sviluppato inizialmente su Commodore 64 da David Whittaker e pubblicato dalla Terminal Software nel 1984. La versione per Spectrum fu convertita da Simon Cobb.
Modalità di gioco
[modifica | modifica wikitesto]Lazy Jones è essenzialmente una raccolta di quindici minigiochi. Il videogioco si svolge all'interno di un hotel a tre piani, collegati da un ascensore. Il personaggio controllato dal giocatore è un dipendente pigro dell'hotel, che anziché lavorare, passa il proprio tempo infilandosi nelle stanze dell'edificio e giocando ai videogiochi.
L'ambiente principale in Lazy Jones è l'interno dell'hotel, con visuale di profilo a piattaforme, dove il personaggio può liberamente passare da un piano all'altro utilizzando l'ascensore, ma stando attento agli ostacoli: il proprietario dell'hotel al piano più alto, il fantasma dell'ex proprietario al piano più basso e il carrello delle pulizie nel piano intermedio. Questi ostacoli si muovono seguendo un percorso prestabilito, e non seguono il personaggio, ma il contatto con loro causa la perdita di una vita. Possono essere superati saltandoli o entrando nelle stanze.
Ogni piano dell'hotel ha sei stanze, tre per ogni lato dell'ascensore, e in ogni stanza il personaggio può entrare una sola volta. In ognuna di esse si trova un differente videogioco, con il quale il personaggio del giocatore si metterà immediatamente a giocare. Ogni minigioco appare in un maxischermo, molto più grande di Jones (che viene mostrato mentre si mette ai comandi), ma più piccolo dello schermo del computer. I minigiochi sono tutti d'azione, spesso versioni semplificate di classici come Frogger, Space Invaders, Defender, Chuckie Egg, Breakout, e hanno sempre una durata temporale limitata. Lo scopo è fare più punti possibile, che vanno poi a sommarsi al punteggio del gioco generale.
Oltre alle stanze con i videogiochi, è possibile entrare in una stanza da letto, in un bar, in uno sgabuzzino e in un bagno. Soltanto la stanza del bar è anche un videogioco, mentre le altre tre sono meri abbellimenti. Quando tutte le quindici stanze con minigiochi sono state visitate, il gioco ricomincia da capo, aumentando di velocità.
Musica
[modifica | modifica wikitesto]La colonna sonora del gioco per Commodore 64 è stata composta dallo stesso David Whittaker. Uno dei pezzi, intitolato Stardust, è stato remixato dal gruppo tedesco Zombie Nation nella canzone Kernkraft 400 senza licenza, portando in seguito a un risarcimento all'autore originale[1]. La colonna sonora contiene a sua volta brani tratti da 99 Luftballons e Fade to Grey[2].
Serie
[modifica | modifica wikitesto]Non esistono seguiti di Lazy Jones, a parte qualche remake amatoriale[3]. L'autore originale David Whittaker pubblicò sulla rivista britannica Commodore Horizons, sotto forma di codice sorgente BASIC da trascrivere, una stanza extra con un nuovo minigioco giocabile a parte[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) OK COMPUTER! 'Kernkraft 400' contains elements from Commodore C64 game 'Lazy Jones'..., su nme.com, 13 dicembre 2000.
- ^ (EN) David Whittaker's Stardust sample of Nena's 99 Luftballons, su whosampled.com.
- ^ (ES) David Whittaker, ¿el inventor de los minijuegos?, su webxprs.com, 5 aprile 2008. URL consultato il 9 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2019).
- ^ (EN) Lazy Jones Rides Again (JPG), in Commodore Horizons, n. 14, Londra, Scot Press, febbraio 1985, pp. 20-24, ISSN 0265-4164 .
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lazy Jones (JPG) (C64), in Videogiochi, n. 26, Milano, Gruppo Editoriale Jackson, maggio 1985, pp. 41-42, ISSN 0392-8918 .
- (EN) Lazy Jones (JPG) (ZX), in Crash, n. 14, Ludlow, Newsfield, marzo 1985, p. 12, ISSN 0954-8661 .
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Kim Lemon, Lazy Jones, su Lemon64.com.
- Roberto Nicoletti, Lazy Jones, su Ready64.org.
- (EN) Lazy Jones, su SpectrumComputing.co.uk.
- (EN) Lazy Jones, su MobyGames, Blue Flame Labs.