Lantaka | |
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Due lantaka | |
Tipo | cannone |
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La lantaka (chiamata rentaka in malese) è un'arma d'artiglieria che era montata sulle navi mercantili che viaggiavano nel mar di Cina e nell'arcipelago malese[1], particolarmente durante l'epoca del sud-est asiatico precoloniale. Era un piccolo archibusone o colubrina realizzata in bronzo od ottone.[2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Lantákà è un termine tagalog, mutuato dal malese rentaka o rantáka; è stata ipotizzata una connessione etimologica all'arabo aalat-al-įntiqaaq, cioè "dispositivo esplosivo" o "dispositivo da fuoco")[2]. Gli abitanti musulmani della regione chiamano queste armi mirem[3].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La lantaka è un tipo di piccolo archibusone o colubrina realizzata in bronzo (od ottone)[2], pesante meno di 90 kg[1] e lunga da 50 cm fino a circa 2 metri, che poteva sparare proiettili da due etti[4][5]. Per il suo uso in nautica, veniva generalmente montata su un perno girevole fissato alla nave[5][1] (in genere a tribordo e a poppa[1]), ma poteva anche essere portata a braccio[4]. È basata sullo schioppo, di cui mantiene l'otturatore, rimpiazzando però le torce e i ferri roventi utilizzati per accenderlo con uno stoppino[5].
Le più piccole non erano realmente usate in battaglia, quanto più per salve di saluto, per il risparmio di polvere da sparo rispetto ai pezzi più grossi[5]. Frequentemente le lantaka vengono decorate con simboli e parole (differenti a seconda degli utilizzatori, ad esempio cinesi, spagnoli, portoghesi, olandesi o arabi)[5].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le lantaka erano già in uso nell'area malese prima dell'arrivo degli spagnoli che le trovarono già montate nei forti delle Filippine[1][2][6], dove erano giunte probabilmente dal Borneo[4]. Secondo alcune fonti, le lantaka vennero sviluppate in Europa intorno al 1450[5], e introdotto nelle Indie dagli ottomani e dai mamelucchi durante la loro permanenza lì nel XV secolo, diffondendosi in tutta l'Asia nel secolo successivo[2]; altre fonti affermano invece che fossero prodotte in fonderie locali già nel XIII e XIV secolo[1].
La produzione di queste armi era concentrata a Mindanao, Borneo, Sumatra e Giava, ma esemplari erano prodotti anche in Europa, specie in Spagna, Portogallo e Paesi Bassi, per essere scambiati con le spezie[3]; particolarmente note furono le lantaka realizzate da Panday Pira, che Rajah Sulayman utilizzò per difendere Manila dagli attacchi degli spagnoli[1]. A Mindanao, le lantaka sono state prodotte per secoli, e sono state utilizzate dai Moro fino al XX secolo, anche durante la ribellione contro gli Stati Uniti, per poi essere accantonate in favore delle più moderne armi da fuoco[4][3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Charles Edward Chapel, Gun Collecting, Coward-McCann, 1939.
- Richard Gaysowski, Lantaka’ Is One Of Several Names For Small Hand-Carried Rail Guns, in Artilleryman Magazine, vol. 22 n. 2, 2000. URL consultato il 25 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011).
- Vic Hurley e Christopher L. Harris, Swish of the Kris, the Story of the Moros, Authorized and Enhanced Edition, Cerberus Books, 2010, ISBN 978-061-538-242-5.
- Jean-Paul G. Potet, Arabic and Persian Loanwords in Tagalog, Lulu.com, 2013, ISBN 978-1-291-45726-1.
- Artemio R. Guillermo, Historical Dictionary of the Philippines, Scarecrow Press, 2012, ISBN 978-0-8108-7246-2.
- David Prescott Barrowes, History of the Philippines, Library of Alexandria, 1926.
Altri progetti
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