Lamech è un personaggio dell'Antico Testamento.
In Genesi 4,18[1] è il quinto discendente di Caino, figlio di Metusael. Per primo egli inaugura la poligamia prendendosi due mogli, Ada e Zilla, che gli danno quattro figli: Iabal, Iubal, Tubal-cain e Naama. Si tratta di una stirpe di operosi artigiani e lavoratori: Iabal è detto essere il "padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame", cioè dei pastori nomadi; Iubal è detto "padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto", cioè l'inventore della musica; Tubalkàin invece è "il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro". Con Lamech, insomma, termina la Preistoria ed inizia l'Età dei Metalli.
Lamech è un personaggio violento e vendicativo, che inaugura la vendetta personale o faida, sproporzionata rispetto all'offesa, che la Bibbia condanna ponendo l'accento sul suo bestiale canto, traboccante d'odio (Genesi 4,23-24[2]):
«Lamech disse alle mogli: "Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire. Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech settantasette!"»
Secondo leggende ebraiche molto posteriori alla redazione del testo biblico, Lamech da vecchio sarebbe divenuto cieco e si faceva accompagnare a caccia da un ragazzo che gli indicava la selvaggina. Un giorno però, cacciando in questo modo, avrebbe ucciso con una freccia il suo antenato Caino.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ge 4,18, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Ge 4,23-24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lamec, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Lamec, su sapere.it, De Agostini.