La farfalletta | |
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Autore | Luigi Sailer |
1ª ed. originale | 1850 |
Genere | poesia |
Lingua originale | italiano |
La farfalletta, nota anche come La vispa Teresa, è una poesia di Luigi Sailer, scritta intorno al 1850[1] e presente nella raccolta per bambini L'arpa della fanciullezza (1865); è forse una tra le filastrocche per bambini più note in Italia.[2]
Nel 1917 Trilussa compose un seguito ironico e dissacrante della poesia di Sailer, intitolato La vispa Teresa.[1]
Testo
[modifica | modifica wikitesto]«La vispa Teresa
avea tra l'erbetta
Al volo sorpresa
gentil farfalletta
E tutta giuliva
stringendola viva
gridava a distesa:
“L'ho presa! L'ho presa!”.
A lei supplicando
l'afflitta gridò:
“Vivendo, volando
che male ti fò?
Tu sì mi fai male
stringendomi l'ale!
Deh, lasciami! Anch'io
son figlia di Dio!”.
Teresa pentita
allenta le dita:
“Va', torna all'erbetta,
gentil farfalletta”.
Confusa, pentita,
Teresa arrossì,
dischiuse le dita
e quella fuggì»
Analisi
[modifica | modifica wikitesto]La poesia è costituita da 24 versi, tutti in senari, divisi in tre strofe da otto versi. Le rime sono costruite secondo lo schema metrico atipico: ABABCCAA - DEDEFFGG - HHBBHIHI.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b La vispa Teresa | Noi parliamo italiano, su parliamoitaliano.altervista.org. URL consultato il 22 febbraio 2016.
- ^ La vispa Teresa http://www.museodellascuola.it/la-vispa-teresa/
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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