La iena di San Giorgio è una leggenda che narra la storia di un macellaio che confezionava salumi utilizzando carne umana (da soggetti di sesso femminile), utilizzata nel teatro dei burattini.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sembra che la leggenda sia ispirata da un fatto vero avvenuto a San Giorgio Canavese nel marzo 1835 quando un uomo, Giorgio Orsolano, soprannominato "La Iena di San Giorgio", venne impiccato per crimini forse legati al cannibalismo[1]. Condannato a morte per i delitti e le orribili mutilazioni inferte alle giovani vittime, Giorgio Orsolano è additato dai paesani anche come antropofago, cosa che lascerà in eredità alla popolazione sangiorgese il soprannome di "mangiacristiani". Questa vicenda è ricordata ancora oggi dalla popolazione locale e trova riscontri nel Museo di antropologia criminale dove è custodito il calco della testa decapitata e nell'archivio di Stato dove è conservata la sentenza di morte.
Della leggenda esistono più versioni e di recente il burattinaio Gualberto Niemen ne ha ricostruito la storia nel libro: "La iena di San Giorgio: storia di una vecchia leggenda: due atti per teatro dei burattini"[2]. Sono inoltre famose le versioni di Luigi Forti intitolata "Biagio Carnico"[3] e quella di Guido Ceronetti che reca come titolo "La iena di San Giorgio"[4]. Si tratta del primo spettacolo di marionette di Ceronetti[5] per il Teatro dei Sensibili.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ vedi l'articolo di Giovanni Infelise Archiviato il 28 luglio 2012 in Archive.is. in bibliomanie.it
- ^ bibliomanie.it. URL consultato il 10 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).
- ^ Milano, P.M. Visaj, 1850
- ^ Einaudi, 1984
- ^ piccoloteatro.org Archiviato il 26 novembre 2007 in Internet Archive.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La dieta del ‘santo’: Amore e morte ne «La iena di San Giorgio», su bibliomanie.it. URL consultato il 22 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2012).