La Lena | |
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Commedia | |
Autore | Ludovico Ariosto |
Lingua originale | |
Ambientazione | La scena è a Ferrara |
Composto nel | 1528 |
Prima assoluta | 1528 |
Personaggi | |
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La Lena è una commedia di Ludovico Ariosto.
Di ambientazione ferrarese, fu composta subito dopo il sacco di Roma e rappresentata per la prima volta nel Castello Estense nel 1528.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]La storia è improntata su una fabula amorosa a lieto fine. La protagonista è una mezzana, Lena, donna cinica e arrivista, sposata con Pacifico, ma ha come amante il ricco e avaro Fazio, la cui figlia Licinia apprende l'arte del ricamo da Lena.
Il giovane Flavio, figlio del rivale di Fazio, ama la ragazza e dopo alcune peripezie e con l'aiuto di Lena i due riescono a coronare il loro sogno d'amore.
L'intreccio
[modifica | modifica wikitesto]Come al solito e come anche nelle maggiori commedie del teatro latino e italiano, le peripezie, le vicissitudini e l'intreccio della storia sono orditi da un astuto servitore ai danni del proprio padrone e alle volte anche contro gli stessi protagonisti. In questa commedia il servo è Corbolo, famiglio di Flavio, che si mette in accordo con Lena, la ruffiana, per dare un po' di filo da torcere a Fazio, padre della protagonista Licinia. Infatti pare che tempo prima che Flavio e Licinia s'innamorassero il nobile Fazio abbia ingannato Lena durante un incontro e ora questa vuole vendicarsi assieme Corbolo. L'inizio di questo inganno è stato progettato per far guadagnare a Lena un po' di soldi per il suo bordello, inoltre Corbolo continuando a creare disordine tra le varie identità, conduce nella matassa anche il padre di Flavio, Ilario, approfittando del fatto che Fazio è un vecchio avaro e gelosissimo. Corbolo fa in modo che questi sorprenda Ilario che sta pagando la Lena dopo un incontro, facendolo montare su tutte le furie. Proprio all'apice dell'intrigo, nel momento di massima tensione, tutti i personaggi vengono a sapere che Flavio e Licinia si sono dichiarati fidanzati, perciò tutto si rimette a posto e Lena si tiene i suoi soldi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Sforza, Documenti inediti per servire alla vita di Ludovico Ariosto, Modena, Soc. Tip. Modenese, 1900.
- Giuseppe Sangirardi, Ludovico Ariosto, Firenze, Le Monnier, 2006.
- Giulio Ferroni, Ludovico Ariosto, Roma, Salerno Editrice, 2008.
- Stefano Jossa, Ariosto, Bologna, il Mulino, 2009.
- Michel Paoli e Monica Preti (a cura di), L'Arioste et les arts, Milano, Officina Libraria, 2012.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Ludovico Ariosto
- I suppositi
- Tragedia di Tisbe
- Cassaria
- I studenti
- Il Negromante
- Orlando furioso
- Satire (Ariosto)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Copia archiviata, su antoniopiromalli.it. URL consultato il 29 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2007). di Antonio Piromalli, Firenze, La Nuova Italia, 1953 (2ª ed. Roma, Bulzoni, 1975).
- Motivi e forme della poesia di Ludovico Ariosto di Antonio Piromalli, Firenze, D'Anna, 1954.
- Ariosto di Antonio Piromalli, Padova, Radar, 1969.
- Biografia e opere complete di Ludovico Ariosto, su interbooks.eu.