Kepler-406 b | |
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Stella madre | Kepler-406 |
Scoperta | gennaio 2014 |
Scopritore | Geoffrey W. Marcy et al. |
Classificazione | super Terra |
Parametri orbitali | |
Semiasse maggiore | 0,036 UA |
Periodo orbitale | 2,42629 giorni |
Eccentricità | 0 |
Dati fisici | |
Raggio medio | 1,43 R⊕ |
Massa | 6,35 M⊕
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Densità media | 11,82 |
Temperatura superficiale |
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Kepler-406 b è un pianeta extrasolare che orbita attorno a Kepler-406, una stella simile al Sole della costellazione del Cigno. Scoperto nell'ambito della missione Kepler con il metodo del transito, il pianeta orbita piuttosto vicino alla sua stella e ha un raggio di 1,43 volte quello terrestre. Tramite la misura della velocità radiale della stella si è potuta stimare una massa oltre sei volte superiore a quella terrestre. Considerando l'alta densità (11,82 g/cm³), si tratta probabilmente di un pianeta classificabile nella categoria delle super Terre.[1]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il pianeta è il più vicino alla stella madre dei due scoperti attorno a Kepler-406, il secondo, Kepler-406 c, è ancora più denso (4 volte la Terra), e nonostante sia più piccolo del nostro pianeta possiede una massa 2,7 volte superiore.
La stella madre ha invece una massa e un raggio 1,07 volte quello del Sole ed una temperatura superficiale di 5538 K, mentre l'età è stimata in 5,84 miliardi di anni, superiore ai 4,6 miliardi di anni del Sole. Considerando la distanza di appena 0,036 UA dalla stella madre, pari a circa 5,4 milioni di chilometri, la temperatura superficiale del pianeta è piuttosto elevata, superiore ai 1000 °C.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Geoffrey W. Marcy et al., Masses, Radii, and Orbits of Small Kepler Planets: The Transition from Gaseous to Rocky Planets, in The Astrophysical Journal Supplement, vol. 210, n. 2, febbraio 2014, p. 70, DOI:10.1088/0067-0049/210/2/20. URL consultato il 25 novembre 2015.arΧiv:1401.4195
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Kepler-406 b su Enciclopedia dei pianeti extrasolari
- Kepler discoveries Archiviato il 1º aprile 2017 in Internet Archive. NASA